Aprea: ”Il piano Gelmini passo decisivo per la riforma della scuola”

Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura della Camera, ha commentato con soddisfazione il lavoro sul Piano programmatico conclusosi con le due votazioni di ieri sera, in cui è stato approvato il testo definito dalla maggioranza: “Sono molto soddisfatta del lavoro svolto dalla Commissione e dalla comunione d’intenti evidenziata dalla maggioranza. Con questo parere positivo sul piano programmatico per la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico, contribuiamo in modo significativo a fare chiarezza, respingendo le obiezioni strumentali e fugando le false interpretazioni che sono circolate in questi mesi“.

La Aprea si è soffermata a spiegare il senso delle condizioni e delle osservazioni a margine del Piano: “Innanzitutto il tempo pieno e l’estensione oraria fino a 30 ore nella scuola primaria rimarranno. A queste si aggiungerà un nuovo modello a 24 ore, come nuova opportunità offerta alle famiglie“.

La parlamentare del Popolo della Libertà si è detta convinta che “la revisione degli ordinamenti e la riorganizzazione della rete scolastica, nonché il razionale ed efficiente utilizzo delle risorse umane consentirà alla scuola italiana di uscire dalla grave situazione in cui versa“, e ha spiegato che “fino ad oggi il sistema è risultato eccessivamente costoso a fronte dei risultati ottenuti“.

Aprea ha quindi concluso: “Abbiamo il dovere, sulla scorta degli studi economici effettuati da numerose fonti autorevoli del nostro Paese (dalla Banca d’Italia all’Istat, ai Ministeri dell’Economia e dell’Istruzione) di adeguarci agli standard europei e dei Paesi OCSE, riqualificando la spesa pubblica secondo criteri di qualità, efficacia ed efficienza. Con il varo del Piano Gelmini si compie un ulteriore passo verso l’attuazione di quel processo di riforma avviato dal governo fin dall’inizio della sua attività. Il prossimo passo sarà il varo dei regolamenti attuativi con cui si concluderà la lunga fase di transizione durata tre legislature verso una nuova scuola che sappia dare risposte alle sfide della società della conoscenza“.