Aprea (FI), no a scorciatoie per la formazione digitale degli insegnanti

Se il ministro Azzolina pensa di risolvere il grande problema del digital divide affiancando ai docenti in servizio privi di competenze digitali assistenti informatici, valutiamo negativamente questa iniziativa ed esprimiamo preoccupazione per la qualità dell’insegnamento nelle scuole del primo ciclo”.

Lo afferma in una nota Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del partito fondato da Silvio Berlusconi.

Innovare la didattica non è solo una questione di tecnicalità, ma di approccio pedagogico innovativo che deve essere oggetto di formazione specifica e non solo di acquisizione di mere tecnicalità o di affiancamenti temporanei di informatici”, osserva la parlamentare.

Il rischio è che gli insegnanti si limitino a riprodurre gli schemi delle lezioni frontali: compiti e interrogazioni. Non servono dunque i pochi assistenti digitali previsti ma “massicci piani di formazione digitale degli insegnati che prevedano, innanzitutto, la conoscenza e lo studio di nuovi modi di fare scuola incentrati più sull’apprendimento degli studenti veicolato dalle tecnologie, che sull’insegnamento”. Per consentire alla scuola di ripartire su basi nuove dopo il coronavirus.

Vanno inoltre presi in considerazione i problemi che le famiglie saranno chiamate ad affrontare nel tempo in cui le attività lavorative riprenderanno e le scuole saranno chiuse.

Per l’anno 2020, vista l’eccezionalità degli eventi, Forza Italia farà la seguente proposta, così presentata da Aprea:

Ai fini del consolidamento e recupero delle conoscenze, abilità e competenze degli studenti di ogni ordine e grado e al fine di continuare a garantire anche dopo il termine dello stato di emergenza il distanziamento sociale dei bambini e dei ragazzi dalla popolazione anziana, allorquando i genitori riprenderanno l’attività lavorativa, si predispone la riapertura delle scuole successivamente al termine delle lezioni con l’impiego di docenti a titolo volontario ma remunerati o di altro personale docente idoneo o di educatori del terzo settore, d’intesa con le famiglie, con gli EE. LL. e le strutture sanitarie per tutto il periodo delle vacanze estive”.