Aprea: 7 buoni motivi per rifiutare le proposte del PD

“Una parola può sintetizzare l’operato del Governo Prodi in questi due anni: inconcludenza… e la fuga dei cervelli continua!”

Così scrive Valentina Aprea, già sottosegretario all’istruzione nel governo Berlusconi e autorevole candidata a rientrare in posizione di prestigio nel palazzo di viale Trastevere dopo le elezioni del 13 e 14 aprile, nel suo nuovo sito internet www.valentinaaprea.it.

Aprea preannuncia per il 26 marzo a Milano (Circolo della stampa, ore 18) la presentazione delle proposte del PDL, sintetizzate nello slogan “Piu’ società meno Stato, più merito, più qualità“, ma intanto indica nel suo sito “sette buoni motivi” per giudicare negativamente il programma del PD per scuola e l’università, che a suo avviso:

riduce la scolarità, dal diritto-dovere (18 anni) all’obbligo a 16 anni; cancella l’istruzione e la formazione professionale dai 14 ai 18 anni; ritorna alla vecchia scuola, lasciando fuori le Regioni e il raccordo con il lavoro; mette il guinzaglio all’autonomia, riducendola a qualche mera novità lessicale; rivaluta tardivamente l’inglese e aumenta artificiosamente le ore di matematica senza risolvere il problema delle competenze di base; ha una concezione sbagliata e tendenzialmente totalitaria dei “campus”. Quanto al’università, Aprea rilancia l’abolizione del valore legale dei titoli, giudicando non credibile la proposta di Veltroni di liberalizzare e affidare alle singole università il reclutamento dei docenti.