Approvato il decreto Gelmini

E’ passato alla Camera il decreto sulla scuola. 321 sì, 255 no e due astensioni l’esito del voto, sul quale il Governo aveva posta la fiducia. Il testo sarà licenziato questa settimana a Montecitorio per poi passare all’esame del Senato.

Il centrosinistra contesta il governo ed il ministro Gelmini, che non ha partecipato al dibattito in Aula sulla fiducia. Secondo Maria Coscia del Pd “il vero autore del decreto è Tremonti, secondo cui la scuola italiana, sebbene buona, è troppo costosa“; “dall’opposizione non c’é stato nessun comportamento ostruzionistico ma solo la voglia di confrontarsi sul merito“.

Più che una riforma, la mia credo sia una manutenzione della scuola, che rimetta al centro la sfida educativa in collaborazione stretta con la famiglia“, ha affermato il ministro Gelmini ricordando lo “sforzo in atto da parte del governo per riqualificare la spesa” che, nel settore della scuola, si traduce in “un riposizionamento delle risorse“.

Vogliamo una scuola dell’efficienza, del rigore e della serietà“, sostiene la leghista Paola Goisis, secondo cui “chi si scandalizza per il decreto con la fiducia non ha idea della situazione della scuola italiana, i cui problemi vanno risolti“. Sulla stessa linea anche Fabio Garagnani (Pdl), secondo cui “non è questione di grembiule e di voto in condotta ma di lavorare alla qualità della scuola italiana“. Insomma, per l’esponente di maggioranza “il decreto legge non è una restaurazione ma lo strumento per il recupero di valori fondanti della comunità nazionale. Valori che la scuola deve tutelare anche se fino ad ora non lo ha fatto“. Dunque, un decreto “per mettere in sintonia la scuola con un Paese che vuole cambiare e voltar pagina, prescindendo dalle barriere ideologiche“.