Apertura nuovo anno scolastico, Mattarella agli studenti: ‘Il centro, il cuore, la ragione della scuola siete voi’

La scuola riparte. E con essa ripartono speranze ed emozioni, si riallacciano amicizie, si fanno nuovi incontri”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di apertura del nuovo anno scolastico, tenutasi a Cagliari lo scorso 16 settembre. Un discorso, quello del Presidente, ricco di spunti di riflessione sul ruolo centrale della scuola nella società italiana, in cui ha tracciato le linee guida per un’educazione che guarda al futuro con responsabilità e speranza. Per il Presidente, il ritorno a scuola non è solo un evento ciclico, ma un’opportunità di crescita e cambiamento, sia per gli studenti che per gli insegnanti che “hanno arricchito le loro esperienze” e si pongono “nuovi e più ambiziosi traguardi”.

La scuola come palestra di vita

Mattarella ha rimarcato il ruolo della scuola come un luogo dinamico, “una strada su cui camminare insieme, giovani e adulti,” e “palestra, innanzitutto, di vita.” Per il Presidente, infatti, la scuola non si limita a trasmettere conoscenze, ma propone valori fondamentali come “fiducia, responsabilità, dialogo, accoglienza, rispetto.” In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti globali, la scuola deve essere in grado di inserirsi nell’innovazione e contribuire a formare cittadini consapevoli e protagonisti del futuro. “La scuola non può restare ferma,” ha affermato Mattarella, “ma si deve inserire efficacemente nell’innovazione e nel cambiamento.”

La sfida educativa nell’era digitale

Il Presidente ha anche affrontato il tema del rapporto tra giovani e tecnologia, invitando a una riflessione sull’uso consapevole degli strumenti digitali. “I giovani sono più avanti nella conoscenza digitale,” ha riconosciuto Mattarella, ma ha avvertito del rischio di una “chiusura solitaria” in un mondo dominato dalla tecnologia. “Lo smartphone è uno strumento prezioso,” ha detto rivolgendosi direttamente agli studenti, “ma non rappresenta la vita,” che è invece “più complessa, più ricca, più emozionante.” In questo contesto, il sistema educativo ha un ruolo decisivo per garantire che la tecnologia non diventi una barriera tra giovani e adulti.

Bullismo e cyberbullismo: una piaga da combattere

Tra i momenti più toccanti della cerimonia vi è stata la testimonianza della signora Manes, madre di Andrea, vittima di cyberbullismo. Mattarella ha espresso la sua profonda gratitudine per l’impegno educativo della donna, ricordando che “bullismo e cyberbullismo sono tuttora diffusi tra i nostri giovani” e che è necessario intensificare gli sforzi per prevenirli, affrontando le cause profonde di questo fenomeno, come “frustrazione, mancanza di modelli positivi e paura del futuro.

Il disagio giovanile: una questione nazionale

Il Presidente ha poi definito il disagio giovanile “una grande e urgente questione nazionale“, che deve essere affrontata con tutti i mezzi a disposizione, senza “indulgenze o lassismi“, ma anche senza cedere all’illusione di risolverlo solo attraverso misure securitarie. È necessario, secondo Mattarella, “rompere il muro delle solitudini e quello del silenzio” offrendo ai giovani occasioni di dialogo, socialità e crescita. “Senza dialogo, senza umanità, senza empatia, non ci sarà progresso.”

Inclusione e lotta all’abbandono scolastico

Un altro tema cruciale affrontato nel discorso è stato quello dell’abbandono scolastico, che il Presidente ha definito “una piaga ancora aperta.” In contesti sociali difficili, ha detto, “la scuola è l’unica vera speranza di riscatto,” e lo Stato non deve arrendersi di fronte alle problematicità di alcuni territori. L’integrazione scolastica deve crescere, specialmente per i portatori di disabilità, i meno abbienti e gli immigrati. Per Mattarella, questo impegno è richiesto dalla Costituzione, ma rappresenta anche “un investimento per la società del futuro.”

Il contributo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Presidente ha evidenziato l’importanza di utilizzare al meglio le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un’opportunità unica per migliorare la sicurezza degli edifici scolastici e dotare le scuole di strutture adeguate. “La scuola è certamente uno dei settori strategici che aprono al futuro,” ha affermato, sottolineando l’importanza dell’Europa come orizzonte di riferimento per l’istruzione italiana.

Famiglie e scuola: un patto da ricostruire

Infine, Mattarella ha rivolto un appello alle famiglie, invitandole a ricostruire il patto educativo con gli insegnanti, spesso incrinato. “I genitori devono vedere nei docenti non una controparte, ma interlocutori che aiutano nella formazione,” ha affermato, esortando a evitare dinamiche di scontro con la scuola o una competizione sfrenata tra gli studenti. “Qualche insuccesso, i richiami aiutano a crescere.

Il Presidente ha quindi concluso con un augurio rivolto agli studenti: “Il centro, il cuore, la ragione della scuola siete voi,” ha detto Mattarella, augurando loro “un anno di crescita, di amicizia, di grande soddisfazione.” Con queste parole, il Presidente ha voluto ribadire che la scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma “accende la nostra speranza,” e rappresenta il fondamento su cui costruire il futuro della nostra società.

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