ANPE: la nuova frontiera educativa nasce in Sicilia. Scuole, ricerca e istituzioni riscrivono il modello delle competenze trasversali

Di Giuseppe Ignazio Iunior De Palo*

In un’Italia che discute di riforme scolastiche spesso senza passare dalle aule, dalla Sicilia arriva un caso concreto destinato a far parlare a lungo. È il progetto triennale “Costruire e Misurare Competenze Trasversali”, promosso dall’USR Sicilia, guidato scientificamente dalla pedagogista Paola Daniela Virgilio e ospitato – per la sua restituzione finale – dall’ITET “Girolamo Caruso” di Alcamo, diretto da Vincenza Mione. Un percorso che ha coinvolto 53 istituti di diverse regioni, portando nella pratica quotidiana della scuola strumenti per sviluppare e valutare cooperazione, autoregolazione emotiva, attenzione e capacità relazionali.

Virgilio: “Le competenze trasversali non sono un’idea astratta. Hanno indicatori, strumenti, effetti reali” La docente e pedagogista Paola Daniela Virgilio, vicepresidente nazionale ANPE, è la mente scientifica del modello sperimentato nelle scuole dell’infanzia e primarie della rete. Il suo lavoro – già presentato al X Seminario INVALSI – ha dimostrato che bambini di 5 anni possono essere accompagnati a riconoscere emozioni, gestire conflitti, concentrarsi e cooperare in modo efficace. Non come esercizio teorico, ma con una metodologia strutturata: routine corporee, pratiche di consapevolezza, autovalutazioni guidate, griglie di osservazione. I dati raccolti dal team della ricerca parlano con chiarezza: riduzione dei conflitti verbali, aumento dell’attenzione sostenuta, crescita dell’autoregolazione, miglioramento dell’indicatore “Benessere” nelle sezioni monitorate. Evidenze che hanno convinto l’USR Sicilia a investire e coordinare una rete ampia e stabile.

USR Sicilia: il sostegno istituzionale è una scelta strategica

A rappresentare l’Ufficio Scolastico Regionale sono intervenuti sia la dirigente tecnica Ornella Campo sia Davide Nugnes, riferimento operativo della sperimentazione. Campo ha sottolineato l’importanza di un approccio sistemico: “La scuola dell’infanzia è il vero snodo per costruire le competenze della cittadinanza del futuro. Per questo l’USR Sicilia sostiene modelli basati su dati, non su intuizioni”. Nugnes ha rimarcato la necessità di dare continuità alla progettazione: “Abbiamo una rete di scuole che funziona. Ora dobbiamo garantirle stabilità, formazione e strumenti permanenti”.

La Dirigente dell’ITET Caruso, Vincenza Mione, scuola capofila della sperimentazione per la Sicilia occidentale, ha messo a fuoco un punto essenziale: “Quando la ricerca entra in classe con metodo, gli insegnanti vedono cambiamenti concreti e duraturi. È questo che convince le scuole ad andare avanti”.

Grassi (ANPE): “Qui si vede chiaramente il valore della pedagogia professionale”

La presidente nazionale di ANPE, Maria Angela Grassi, non usa mezzi termini: “Il modello sviluppato da Virgilio dimostra in modo inequivocabile quanto la pedagogia professionale possa incidere sulla qualità dell’educazione. Non è un laboratorio isolato: è una buona pratica replicabile, frutto di competenze specifiche”. Grassi collega i risultati ottenuti alla questione nazionale – sempre aperta – del riconoscimento della professione pedagogica: “Se chiediamo alle scuole di occuparsi di benessere, inclusione, competenze socio-emotive, allora servono figure con un profilo professionale chiaro e tutelato”.

Lavanco (UNIPA): “Un modello che rimette al centro la comunità educante”

Il pedagogista, Psicologo Gioacchino Lavanco, docente all’Università di Palermo, ha aggiunto una lettura di respiro socioculturale: “Il progetto ha un merito fondamentale: non si limita a misurare competenze, ma ricostruisce legami. Le routine di benessere, le pratiche di consapevolezza, la cooperazione strutturata creano un clima educativo che coinvolge bambini, docenti e famiglie. È un approccio comunitario, non individualista”. La presenza di Lavanco al convegno di Alcamo ha offerto una cornice accademica che ha dato ulteriore solidità alla sperimentazione, sottolineando come il lavoro svolto rappresenti un contributo innovativo nel panorama della pedagogia italiana.

La restituzione di Alcamo ha segnato un punto di svolta: il passaggio dalla sperimentazione alla proposta di sistema. In platea, oltre ai docenti e ai dirigenti della rete, erano presenti famiglie e rappresentanti di enti pubblici. Molti hanno ascoltato – in silenzio e con emozione – le lettere degli studenti provenienti da decine di scuole: testimonianze autentiche di cambiamenti percepiti nella gestione delle emozioni, nei rapporti interpersonali, nella fiducia in sé.

Il progetto ora sta per tradursi in un volume monografico per Armando Editore, che raccoglierà protocolli, UDA, rubriche e strumenti operativi. E l’orizzonte si allarga: la rete sta lavorando per avanzare la candidatura delle competenze trasversali come bene immateriale UNESCO, a conferma della dimensione culturale e civica del percorso.

Nell’Italia abituata a letture stereotipate, il caso siciliano rompe una narrativa stanca. Qui la scuola non rincorre riforme annunciate, ma anticipa il cambiamento con un modello fondato su ricerca, formazione e monitoraggio. La sinergia tra l’USR Sicilia, la comunità scientifica, ANPE e le scuole dimostra che l’innovazione non nasce dal caso, ma dalla convergenza di competenze e responsabilità.

Il risultato è chiaro: la Sicilia sta offrendo al Paese un modello educativo nuovo, concreto, misurabile e profondamente umano. Un modello della Virgilio “Cantiere Pedagogico” che potrebbe ridisegnare la scuola italiana dei prossimi anni.

*Consigliere Nazionale ANPE

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