Note di merito e di… demerito. Un premio per l’impegno educativo

Lo scorso 19 novembre, presso l’Auditorium del Goethe Institut di Roma, si è svolta la 14° edizione di “Note di merito”, la manifestazione che l’Associazione Nazionale Presidi del Lazio organizza per premiare coloro che si sono dedicati alla scuola con particolare impegno. In questa edizione – sapientemente organizzata come sempre da Mario Rusconi (coordinatore generale di “Note di Merito”) e Giancarlo Galanti (mentre la Presidente di Anp Lazio Cristina Costarelli si trovava all’estero per lavoro) – sono stati attribuiti diversi premi, tra i quali quello intitolato a Piero Romei (docente di Teoria dell’organizzazione presso l’Università di Bologna ed eminente studioso dei fenomeni scolastici), assegnato a dirigenti, docenti, giornalisti ed altre personalità che si sono distinte nella loro attività professionale e per l’attenzione alle problematiche formative dei giovani. L’anno scorso lo hanno ricevuto Liliana Segre, il cardinale Matteo Maria Zuppi, Gianni Letta.

Tra i vincitori del premio Romei di quest’anno figurano Ernesto Galli della Loggia, storico ed editorialista del Corriere della Sera e il direttore di Tuttoscuola Giovanni Vinciguerra. Galli della Loggia non ha nascosto il suo giudizio fortemente critico e preoccupato sulla attuale condizione della scuola italiana. Le “note di demerito” (verso la scuola di oggi) sono state proprio le sue: “i giovani italiani non godono di un’istruzione all’altezza”. E poi: “La scuola italiana non funziona. Promuove degli asini, proprio come Pinocchio”. Parole molto dure quelle del coordinatore della sotto-commissione sulla storia per le nuove Indicazioni nazionali per infanzia e primo ciclo, nonché presidente della commissione per la riforma della governance delle università. “Una situazione che sta bene a tutti. A cominciare – ed è la cosa più grave – dalle famiglie (…). Aver fatto entrare le famiglie nella gestione dei singoli istituti scolastici è stato devastante. Il loro ruolo è quello di essere dei ridicoli avvocati dei loro figlietti. Le mamme soprattutto sono terribili”. E infine: “Il primo ministro che si azzardasse a togliere i genitori dagli organi collegiali della scuola verrebbe dilapidato, e quindi nessuno la fa. Però in questo modo un paese va a rotoli. E infatti stiamo andando a rotoli”. Piuttosto severo, a essere eufemistici. Al di là dei giudizi, una cosa non torna: ormai alle elezioni degli organi collegiali – che mostrano i segni del tempo, visto che in mezzo secolo nessuno li ha riformati – non partecipa quasi più nessuno: possibile che questi rappresentanti dei genitori facciano tutti questi danni? Forse le cause della rottura del patto educativo scuola-famiglia sono altrove.

Giovanni Vinciguerra – premiato in qualità di direttore della rivista Tuttoscuola, fondata 50 anni fa, nel dicembre 1975, dal padre, Alfredo – nel suo intervento, ha brevemente ripercorso la storia della rivista, nata in occasione delle prime votazioni per l’elezione degli organi collegiali, introdotti dai “decreti delegati” varati dall’allora ministro Franco Maria Malfatti con l’obiettivo di colmare la distanza tra scuola e società, drammaticamente evidenziata dalla contestazione studentesca del Sessantotto.

Negli anni Tuttoscuola, rivista rivolta agli insegnanti, ma anche agli studenti e ai genitori, ha svolto un’intensa attività di analisi e documentazione delle principali problematiche riguardanti il funzionamento del sistema scolastico italiano, da quelle di tipo politico (il dibattito sulle riforme, quelle realizzate e quelle mancate) a quelle relative ai nodi strutturali emergenti nella scuola italiana, ai quali sono stati dedicati dossier e indagini sistematiche: la dispersione (analizzata a fondo nel dossier “La scuola colabrodo”), l’edilizia scolastica e la sicurezza, la qualità del servizio (radiografata con l’uso di 152 indicatori), fino alla recente battaglia, ancora in corso, sui diplomifici. A queste attività si è aggiunta, negli ultimi dieci anni, quella della formazione e aggiornamento per docenti, dirigenti e personale tecnico e amministrativo, e il costante supporto alle scuole innovative.  

Abbiamo cercato di essere fedeli a quella che è stata l’impostazione del fondatore”, ha detto Vinciguerra, “che aveva l’obiettivo di contribuire, sempre con la massima indipendenza, al miglioramento qualitativo della scuola attraverso un’informazione qualificata e il più possibile obiettiva, fornendo stimoli e dati al dibattito pubblico”.

Tra gli altri premiati, Rosalba Giugni, fondatrice di Marevivo, Beppe Tenti, ideatore di Overland, Ilaria Armentano, professoressa di Fisica all’Università della Tuscia e referente per l’orientamento, Pierluigi Brustenghi, neurologo e psicoterapeuta autore di “Intelligenti si diventa” (Mondadori), Antonino Petrolino, colonna dell’Anp. E molto altre figure importanti nel mondo dell’educazione e non solo.

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