Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Anche nella primaria la matematica è la bestia nera degli alunni

Gli scolari settentrionali meglio di quelli meridionali.

Dalla rilevazione degli apprendimenti di italiano e matematica degli alunni di scuola primaria (classi seconde e quinte), condotta nei mesi scorsi dall’Invalsi e pubblicata oggi sul sito (www.invalsi.it), emergono dati interessanti non solo sulla quantità di alunni coinvolti (circa il 69% delle scuole aderenti), ma soprattutto sugli esiti emersi.

Il rapporto dell’Invalsi è riferito alle scuole campione (1.100) nelle quali la somministrazione delle prove è avvenuta in presenza di un osservatore esterno.

Nelle classi seconde il 65% dei bambini ha risposto correttamente ai quesiti di italiano, mentre in matematica le risposte corrette sono state inferiori di circa 10 punti (55%).

Le situazioni non sono omogenee sul territorio nazionale. Infatti i bambini meridionali hanno fatto registrare una media delle risposte positive in italiano inferiore di quasi sei punti percentuali rispetto ai bambini del nord.

Ma gli stessi bambini meridionali si sono riscattati in matematica collocandosi nella media nazionale, ma conseguendo una quota di eccellenza più elevata che nel resto del Paese.

Nelle classi quinte le risposte corrette in italiano sono state in media il 62,3% (un punto e mezzo inferiore a quello rilevato sugli alunni del secondo anno), mentre in matematica le risposte corrette sono state pari al 57% (meglio delle seconde classi).

Un dato generale accomuna i ragazzi di tutta Italia per quanto riguarda matematica: ottengono buoni risultati nelle test riguardanti numeri, calcoli e misure, mentre conseguono risultati nettamente inferiori in geometria e nelle relazioni logiche.

Un dato che chiama in causa la competenza dei docenti.

Gli scolari meridionali restano al di sotto dei coetanei del Nord e del Centro di due punti percentuale in italiano e quasi quattro punti in matematica.

Da questa rilevazione campionaria e oggettiva si può rilevare, nel confronto tra le aree del Paese, che dalla seconda classe alla quinta la forbice si restringe in italiano tra ragazzi meridionali e ragazzi settentrionali, ma, al contrario, si allarga, in matematica.

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