Anche il Piemonte batte cassa per un incremento dell’organico

In cinque anni le scuole piemontesi hanno registrato un aumento di oltre 18mila alunni

Non c’è soltanto l’Emilia-Romagna a chiedere un aumento di posti di docenti a causa dell’aumento del numero di alunni, come ha fatto l’assessore regionale Bianchi. Anche il Piemonte, attraverso una interrogazione urgente della senatrice Nicoletta Favero (PD), chiede un congruo aumento di posti per docenti per il prossimo anno scolastico.

“In Piemonte – sostiene la parlamentare – nonostante la richiesta dei sindacati all’Ufficio scolastico regionale di una dotazione aggiuntiva di almeno 250 posti, il ministero dell’istruzione avrebbe chiesto di ridurre l’organico docenti di 116 posti (- 0,95% rispetto all’anno scolastico 2013/2014), a fronte di un aumento degli iscritti di 3.686 studenti (+ 2,21%).

In particolare, in Provincia di Biella, a fronte di un decremento di 13 docenti (-2,39%), ci sarebbe un incremento di 174 allievi (+2,52%)”.

Anche il Presidente della Regione Piemonte ha inviato una lettera al ministro per richiedere, in base ai dati effettivi, di riparametrare l’attribuzione dei docenti per le scuole piemontesi, con la previsione di un incremento di almeno 160 unità rispetto a quanto assegnato lo scorso anno scolastico.

Non disponiamo dei dati esatti della attuale situazione della popolazione scolastica piemontese, ma quelli ufficiali relativi agli ultimi cinque anni confermano che il Piemonte è una delle regioni che da tempo vede il costante aumento della popolazione scolastica.

Dal 2009-10 al 2013-14 la scuola statale dell’infanzia piemontese ha avuto un aumento di 2.857 bambini (con conseguente assegnazione di 134 nuove sezioni), la scuola primaria 3.284 alunni in più (con 128 classi in meno), la scuola media 2.616 alunni in più (assegnate 147 nuove classi), la scuola secondaria superiore 9.526 studenti in più (49 classi in più).

Complessivamente negli ultimi cinque anni il Piemonte ha registrato un aumento di 18.283 alunni, che ha comportato un incremento di 202 classi, confermando la tendenza all’incremento denunciata.

Come l’Emilia Romagna, anche il Piemonte ha ragione di richiedere una risposta proporzionata ai nuovi livelli di popolazione scolastica.