Anche i collaboratori dei DS spingono per la Dad subito

Dopo la lettera di protesta dei dirigenti scolastici, rilanciata da Tuttoscuola, scendono in campo anche i loro più stretti collaboratori rappresentati da Ancodis. Rientrare in presenza il 10 gennaio è un evidente azzardo politico con il silenzio (assenso?) delle organizzazioni sindacali. Cosa succederà nelle scuole se si dovessero confermare gli attuali numeri di docenti e non docenti positivi? I genitori si ritroveranno di fronte ad una ovvia e inevitabile constatazione: non si potrà garantire un adeguato servizio scolastico”, dice a Tuttoscuola Rosolino Cicero, presidente dell’associazione nazionale dei collaboratori scolastici.

Questo il possibile scenario di quanto accadrà con la riapertura di lunedi, secondo l’Ancodis: “Ci troveremo con personale docente e non docente positivo da sostituire, personale non in regola con il green pass da sostituire, alunni positivi che andranno in quarantena secondo il grado di scuola e le nuove regole, mancati tempestivi tracciamenti, assenza di screening di massa, assenza di personale non docente per la vigilanza e per i servizi di pulizia non sostituibili… ma come si garantisce il diritto allo studio in presenza e in sicurezza in queste condizioni?”.

Cicero esprime una posizione molto critica: “Le nuove regole per il rientro – tranne per la scuola dell’infanzia – appaiono ancora una volta proposte di difficile applicazione poiché entrano in gioco diverse variabili esterne alla scuola a cominciare dal testing di verifica, la corretta procedura dell’autosorveglianza, la tutela della privacy. Proviamo a immaginare cosa accadrà quando in una classe si saprà di un caso positivo tra gli alunni della scuola primaria o secondaria… Alla primaria e alla scuola media il problema è fare la sorveglianza con testing (come si è fatto senza riuscirvi con le note tecniche del 6 novembre). Un fallimento! Per la primaria con un caso si attiva la sorveglianza con testing a T0 e T5: immaginiamo i genitori in giro con i figli per le farmacie a fare tamponi per il rientro? E i genitori che devono prendere permessi lavorativi o ferie per fare i turni ove trovassero disponibilità di tamponi?

Diverso ma non migliore è lo scenario delle superiori. Si chiede il presidente di Ancodis: “Per la scuola secondaria, con un caso positivo scatta la sorveglianza come sopra con l’aggiunta dell’utilizzo delle FFP2. Chi le fornirà? E poi è immaginabile per gli alunni tenere la FFP2 per l’intera giornata scolastica? Faccio presente che già con la mascherina chirurgica è un’impresa farla tenere correttamente indossata per 5/6 ore/die. Ma con due casi si complicano le cose: chi ci dirà per ciascun alunno la sua condizione vaccinale visto che il garante della privacy si è già pronunciato sulla non possibilità di acquisire questa informazione? Lo decideranno le USCA (Unità speciali di continuità assistenziale)? e in quali tempi…remoti?: Tutte domande senza risposta. Di fatto, “Oggi nell’emergenza siamo esattamente a un anno fa….. quando il Ministero emanava la Nota n. 13 del 6/1/2021! Suggerisco di andare a consultare la stampa di un anno fa per rendersi conto che per la scuola NON è cambiato nulla: stessa emergenza, stessa incertezza, stesse preoccupazioni. Solo per noi referenti scolastici ancor di più! Per cortesia adesso non cadiamo nell’errore ideologico DAD sì…DAD no ma cerchiamo di restare razionali!”.

Cosa fare dunque? “Dobbiamo invece pretendere – dice Rosolino Cicero –che gli altri anelli del sistema sanitario e dei trasporti, ancora oggi debolissimi – proteggano la scuola svolgendo a pieno titolo, con responsabilità e tempestività la loro parte. E si sospenda la norma della legge finanziaria che blocca la nomina dei supplenti dei collaboratori scolastici e dei docenti. In tutto questo – ed è grave! – si dimentica il personale scolastico che sarà assente a diverso titolo e per il quale permangono le stringenti regole per la nomina dei supplenti (ove si trovassero!) già a partire dal primo giorno di assenza. Occorre poter sostituire dal PRIMO giorno il personale assente per isolamento da covid con tempestività e senza alcuna preoccupazione per la contestazione di danno erariale i dirigenti scolastici.

Quale proposta? Fare uno screening veloce e tempestivo utilizzando l’esercito, le Usca, le strutture private a tutta la popolazione scolastica under 14 per farli entrare a scuola e intanto mettere in dad per una/due settimane gli alunni più autonomi delle scuole superiori poiché gli alunni più grandi possono gestire meglio e in autonomia la dad. Subito dopo passare allo screening per il secondo ciclo. In questo modo abbiamo una situazione aggiornata e veritiera per la ripresa in presenza…. E’ troppo rischioso fare entrare contemporaneamente tutta la popolazione scolastica il 10! Penso sia una soluzione ragionevole che non crei ulteriori pressioni non sostenibili dal sistema scolastico e sanitario che prova a garantire una certa sicurezza per chi sarà in presenza”.

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