Alternanza Scuola Lavoro/2: scuole in affanno

 Al di là delle oggettive difficoltà logistiche (contattare, sottoscrivere, progettare), l’emergenza dell’alternanza comporta problemi culturali fondamentali: moltissimi sono i docenti, specialmente quelli dei Licei, che non sono pronti (per mentalità e competenze) a immergersi in una riformulazione così radicale del tempo scuola e dei suoi contenuti; ma altrettanto impreparati sono le famiglie e gli studenti.

La cultura del lavoro non è mai realmente entrata nei contesti liceali; c’è ancora qualche nostalgico, poco attento alle mutazioni della società, che ritiene necessario bandire la parola “lavoro” dalla formazione scolastica liceale. Insieme all’emergenza della stesura dei progetti (per fronteggiare la quale davvero i dirigenti scolastici stanno facendo miracoli), va considerata la problematica enorme della formazione del personale docente, con la necessità di una riformulazione delle programmazioni disciplinari e di classe, per non parlare della questione decisiva della valutazione delle competenze che – a questo punto – diventa prioritaria. I percorsi di alternanza, recitano le Linee Guida del MIUR, saranno valutati in sede di scrutinio ed entreranno nella struttura della Terza Prova dell’Esame di Stato.

Mentre gli oppositori della riforma della “Buona scuola” meditano forme di rappresaglia assortite, che se poste in atto sortiranno ritardi e disagi ad unico danno degli studenti, è urgentissimo mettere a disposizione dei dirigenti scolastici strumenti agili ed efficaci per fronteggiare le questioni attuative della Legge 107. Il rischio, altrimenti, è quello di avviare questa straordinaria fase di cambiamento trasformandola in caos, anziché in quella occasione di apertura al presente per la quale la riforma è stata pensata. E’ indispensabile, nell’immediato: 1. procedere alla definizione del “Registro Nazionale per l’Alternanza Scuola-Lavoro” (comma 41) contenente l’elenco delle realtà professionali disposte ad accogliere gli studenti in Alternanza; 2. attivare percorsi di formazione per i docenti (con relative risorse); 3. predisporre incentivi o facilitazioni per i soggetti pubblici e privati disposti a sottoscrivere le convenzioni con le scuole.

Per  facilitare la concretizzazione operativa dell’istituto dell’alternanza, secondo la preside del Virgilio di Roma Irene Baldriga, “gli uffici scolastici regionali potrebbero, intanto, attivarsi per concordare collaborazioni e protocolli d’intesa con gli Ordini Professionali, le grandi Associazioni (come FAI e Italia Nostra) e le Amministrazioni periferiche dei Beni Culturali. La scuola è un bene prezioso che ha bisogno dell’aiuto di tutti gli italiani”