Alternanza scuola-lavoro, almeno 200 ore di lavoro per gli istituti tecnici

L’istruzione è la chiave di soluzione del 90% dei nostri problemi“. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, oggi in visita allo stabilimento barese della Bosch dove è in atto un progetto di alternanza scuola-lavoro con gli studenti degli istituti tecnici.

O tutta la società, nelle sue componenti – ha aggiunto – civile, imprenditoriale, alla parte politica che ha la responsabilità primaria, comincia a capire che quello è il punto centrale, che non ti dà magari i frutti nel semestre successivo, ma nei successivi 10-20 anni, oppure diventa complicato. Mi sembra sia riconosciuto ormai a livello europeo che l’Italia sta facendo esattamente questa inversione di rotta. Ora ci aspettiamo che lo facciano anche altri“.

La visita allo stabilimento è stata anche l’occasione per parlare dell’alternanza scuola-lavoro, riguardo alla quale Giannini ha annunciato che entro febbraio il governo approverà un decreto per inserirla gradualmente a sistema, a partire dal prossimo anno scolastico: “Prevederemo – ha detto il ministro – almeno 200 ore di lavoro per gli studenti degli istituti tecnici, formando anche i docenti per questo obiettivo“.

Uno dei capitoli del provvedimento sulla ‘Buona scuola’ – ha ricordato il ministro – prevede la obbligatorietà dell’attività di laboratorio, che dal primo settembre 2015 diventa la nuova agenda curriculare delle scuole tecniche italiane“.

“Qui alla Bosch – ha aggiunto – ho visto di più: la virtuosa concentrazione di una grande azienda che investe in formazione, e che ha una struttura formativa di eccellenza, e un istituto tecnico superiore, che è il risultato di Regione Puglia, Provincia, Università e Politecnico. Questi modelli noi siamo intenzionati a potenziarli e svilupparli ma non potranno essere estesi a tutto il Paese in maniera indifferenziata, ma dovranno seguire anche la vocazione territoriale e quella imprenditoriale”.