Achille, alla riscoperta di un vecchio compagno di scuola nel libro di Giuseppina Norcia

Achille è un vecchio compagno di scuola, è il mito tragico invincibile ma da sempre vinto dal suo consapevole destino. Giuseppina Norcia, con maestria, conduce il lettore nella vita di Achille, attraverso il dialogo, lo accompagna dalle origini dell’eroe bambino, nella sua giovinezza, fino al compiersi della tragedia sotto le mura di Troia. Achille, con tutte le sue contraddizioni, compie la sua vita accettandone il senso e la missione: eroe capace di trasformare l’umana tragedia in mito. Un viaggio che tiene insieme il mito e l’umano; anzi, umanizza il mito e mitizza l’umano in un libro, “L’ultima notte di Achille“, di Giuseppina Norcia, editore Castelvecchi, che sarà presentato sabato, 10 marzo, alle 18.30 a Siracusa presso L’Istituto Nazionale del Dramma Antico, corso Mattetotti 29.

Un libro di epica poetica che attualizza il mito di Achille attraverso il dialogo con se stesso e con la morte. Un libro polifonico dalla lettura pluridimensionale in cui ogni insegnante può trovare spunti creativi didattici e metodologici. La lettura dell’ultima notte di Achille è capace di trasportare intenzionalmente il lettore fuori dalla zona di confort per facilitare il confronto e l’apprendimento, individuale e collettivo, formale e non formale, di grandi domande e temi: la vita, la morte, i perché di una guerra, il senso dell’esistenza, il mistero della divinità. Una divinità immanente ma “invidiosa” della possibilità che la morte concede all’umana specie, rendendo ogni momento speciale e irripetibile, da poter e saper vivere nel qui e ora. L’incontro con questo “amico ritrovato”, come suggerisce Giuseppina Norcia, “eterno, segreto, coraggioso, riluttante, spietato e struggente”, è capace di far vibrare cuori e menti, emozioni, sentimenti, passioni e voglia di mettersi in ascolto di noi stessi e dell’altro.

L’opera richiama alla responsabilità individuale e collettiva e, pur nella sua tragicità, ha un respiro epico capace di spostare chi legge dal paradigma della paura e della colpa al paradigma della responsabilità, dell’impegno e dell’intesa. Da questi dialoghi possono scaturire dibattiti, ricerche, approfondimenti, percorsi di consapevolezza e soprattutto l’amore e la passione per la lettura, vero e proprio dono. Le ultime battute del dialogo tra Achille e Thanatos eternano il mito: “Non hai nulla da temere, nient’altro da desiderare. Sarà solo un abbraccio. Il mio soffio sul tuo viso. L’eternità”. La poetica eternando Achille eterna l’umanità.