Agenti speciali e perquisizioni degli studenti negli istituti caldi. In Francia

Recandosi in visita ad una scuola di Tolosa dove era avvenuta una grave aggressione ad una giovane insegnante di matematica (accoltellata durante l’ora di ricreazione da un tredicenne punito il per non aver fatto i compiti), il ministro dell’istruzione, Darcos, aveva parlato nelle settimane scorse di possibili perquisizioni e metal detector agli ingressi degli istituti ritenuti più caldi.

Le dichiarazioni avevano acceso una certa polemica che ora riesplode con la presentazione di un apposito progetto di prevenzione e repressione, annunciato dallo stesso ministro.

Darcos vorrebbe un’unità mobile di agenti presso i provveditorati agli studi in grado d’intervenire rapidamente nelle scuole per svolgere missioni di controllo e prevenzione della violenza.

Contro il progetto che prevede l’impiego degli agenti speciali e la possibilità di perquisire gli studenti all’ingresso della scuola per evitare che portino armi in classe, sono insorti sindacati e opposizione.

Il ministro è intervenuto al congresso della Federazione dei genitori di alunni della scuola pubblica, proponendo contro il fenomeno delle violenze a scuola personale esperto, non poliziotti, e “i mezzi giuridici e materiali per agire“. Darcos ha inoltre parlato di “sanzionare finanziariamente” quei genitori che rinunciano a svolgere il loro ruolo nei confronti dei figli.