Actionaid lancia l’iniziativa ‘io mangio giusto’ a scuola

Prodotti sostenibili, dal punto di vista sociale e ambientale; cibi sani, locali e di stagione, preferibilmente biologici; zero sprechi; una mensa trasparente, dove bambini e genitori sono i veri protagonisti: è questa la ricetta di ActionAid per una mensa scolastica sostenibile ed è anche il presupposto dell’iniziativa “Io mangio giusto” lanciata dall’associazione in occasione della Giornata Mondiale della Giustizia Sociale.

In Italia il 50% dei bambini con meno di 14 anni – sottolinea Actionaid in una nota – mangia in una mensa scolastica; in media ogni studente consuma circa 2.000 pasti a mensa nel corso del ciclo scolastico obbligatorio; vanno aggiunte le merende fornite sempre dagli istituti. A scuola si consumano 380 milioni di pasti ogni anno, oltre due milioni di pasti al giorno, con un fatturato pari a 1,3 miliardi di euro l’anno. Sono 15 le maggiori aziende che forniscono circa la meta’ dei pasti nelle mense di tutta Italia.

Per ActionAid, migliorare la ristorazione scolastica è un’occasione da non perdere – spiega Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid – perché consente di stimolare le istituzioni a promuovere il diritto a un cibo sostenibile e di lavorare con famiglie, bambini e insegnanti; iniziare a parlare di sostenibilità partendo proprio dalle scuole significa costruire una generazione di consumatori consapevoli, che decideranno di alimentarsi in modo sano e allo stesso tempo saranno più attivi nel promuovere un sistema di produzione e distribuzione del cibo più giusto. La mensa che vogliamo è una mensa che utilizza prodotti sani, a basso impatto ambientale, preferibilmente biologici, senza Ogm, stagionali e, dove possibile, prodotti localmente in modo da ridurre il numero di passaggi tra produttori e consumatori. In Italia assistiamo a segnali positivi: le mense scolastiche biologiche sono aumentate in 5 anni di circa il 50% – prosegue De Ponte – ma rimangono forti disuguaglianze tra Nord e Sud Italia“.

Consumo consapevole significa anche riduzione degli sprechi e dei rifiuti: secondo alcune rilevazioni a cura di Nomisma/Pentapolis del 2013, circa il 10% dei pasti serviti nelle mense scolastiche sono eccedenze, delle quali l’85% è totalmente sprecato. Per contenere l’aumento di prezzo che l’introduzione di cibi bio può comportare  si possono ridurre sprechi e costi energetici, cioè le altre componenti che fanno il prezzo totale di un pasto.

ActionAid invita i Comuni a vigilare sulle gare d’appalto, per affidare i servizi di ristorazione e si impegna a lavorare per rafforzare e creare Commissioni mensa.