Mobilità 2017: fumata bianca, firmato l’accordo

Aggiornamento alle 20:23 del 31 gennaio 2017

In tarda serata al Miur, dopo rinvii e contrasti vari, è arrivato l’atteso sì all’accordo sulla mobilità 2017. Come annunciato da tempo, il sindacato Gilda non ha firmato per l’insanabile dissenso sulla chiamata diretta. Nelle prossime ore si conosceranno i dettagli dell’accordo che apre la strada alla annuale ordinanza ministeriale e a tutti i provvedimenti per la mobilità del personale scolastico: trasferimenti di sede, passaggi di ruolo, utilizzazioni e assegnazioni provvisorie.

Articolo aggiornato alle 10:30 del 31 gennaio 2017

Dopo la sospensione del confronto tra le parti di giovedì scorso, si prevedeva di concludere ieri il negoziato, ma, contrariamente alle attese, da parte del Miur non è arrivato alcun invito ai cinque sindacati rappresentativi della scuola per chiudere la trattativa con le proposte conclusive sulle questioni sospese. Al tavolo vi sono tuttora tre punti di divergenza tra le parti che non consentono di chiudere la trattativa.

Il primo riguarda la possibilità di esprimere la preferenza per la scuola attuale da parte dei docenti che nella stessa scuola si trovano con incarico triennale da ambito.  

Il secondo punto di divergenza, conseguente all’organico unico dell’autonomia che prevede un unico codice identificativo delle istituzioni scolastiche, riguarda l’assegnazione in sedi scolastiche staccate, succursali, associate anche lontane territorialmente o in comuni diversi che non avranno più un proprio codice identificativo. L’assegnazione a tali sedi non avverrebbe con la mobilità bensì su decisione del dirigente scolastico.

Il terzo punto per il quale manca l’accordo riguarda la chiamata diretta. Non solo tra i requisiti dei docenti ‘chiamati’ verrebbe ignorato qualsiasi valutazione dell’anzianità di servizio (come invece richiede la Gilda, pronta a non sottoscrivere l’accordo), ma sembra che vi sia un parziale ripensamento dell’intesa del 29 dicembre scorso relativamente allo svincolo dalla triennalità dell’incarico.