Accedono al registro elettronico per alzare i voti, studenti rischiano dalla sospensione al carcere

Nativi digitali crescono e diventano giovani hacker. Accade in ben tre città, Piacenza, Grosseto e Macerata, dove studenti entravano nel registro elettronico per modificare a proprio piacimento assenze, voti e ritardi. Tutto, chiaramente, all’insapeuta di insegnanti e genitori. A raccontare la notizia è il corriere.it.

A Piacenza ora rischiano la sospensione ben 40 studenti di una scuola superiore. L’accusa? Quella di aver rubato la password per accedere al registro elettronico e modificare gli orari di ingresso e le giustificazioni. Dopo che uno degli studenti era riuscito ad entrare nella piattaforma digitale, la password si era diffusa velocemente nelle chat dei ragazzi. E molti studenti ne avrebbero approfittato. Ora, oltre alla sospensione, i responsabili rischiano una denuncia per aver violato il sistema informatico del corpo docenti.

A Grosseto a rischiarla grossa sono invece 10 studenti di un liceo scientifico. Secondo quanto riporta il corriere.it rischierebbero addirittura un processo davanti al tribunale dei minori di Firenze con con condanne da 1 a 4 anni di reclusione, anche se la pena sarà dimezzata per l’età. I reati di cui ragazzi sarebbero accusati sono pesanti: accesso abusivo a sistemi informatici, falsità materiale in atti pubblici, danneggiamento di archivi dello Stato. A segnalare le anomalie, nella primavera dello scorso anno, è stato il preside della scuola, ma poi la Polizia postale di Grosseto ha indagato. I ragazzi avrebbero agito come veri hacker: avrebbero preso un file troja e  approfittato che un docente lasciasse incustodito il pc portatile per introdurre materialmente il virus. In questo modo sono risaliti alla password e hanno lavorato da casa sulla memoria del computer accedendo al registro di classe. Da qui hanno poi iniziato e cancellare assenze e alzare voti finché il DS non  si è accorto delle anomalie e ha fatto scattare le sanzioni disciplinari: alcuni studenti sono andati ai lavori socialmente utili, ma nessuno è stato bocciato a giugno. Ora è partita l’indagine penale e si attende il processo.

Ben 15 sono invece gli studenti che sarebbero coinvolti nello scandalo al liceo scientifico Galileo Galilei di Macerata: tutti sospesi con l’obbligo di frequentare le lezioni, rischiano una denuncia per «accesso abusivo a sistema informatico». La vicenda risale a prima di Natale, quando i docenti di alcune discipline si sono insospettiti dopo aver visto che i voti sul registro non corrispondevano a quelli che loro stessi avevano assegnato. Gli studenti sospettati sono stati quindi chiamati, hanno confessato, e sono stati denunciati alla Polizia postale.