Decreti Madia, Gissi: ‘Riconoscere in modo più adeguato il lavoro del personale della scuola’

Bisogna “introdurre agli schemi di decreto le modifiche necessarie perché le principali materie connesse alla condizione e all’organizzazione del lavoro siano riconsegnate senza alcuna ambiguità alla contrattazione“. A chiederlo in riferimento ai decreti Madia è Cisl Scuola attraverso un comunicato stampa diffuso lo scorso 2 marzo..

Il sindacato, infatti, pare temere un allontanamento rispetto a quanto sottoscritto dal Governo e dai sindacati nell’intesa firmata il 30 novembre 2016: “Numerose e pesanti sono state le invasioni di campo su materie di natura contrattuale operate con la legge 107/2015 – scrive Cisl Scuola – e questo spiega perché sul rafforzamento delle prerogative negoziali prema con forza la Cisl Scuola, peraltro impegnata da settimane insieme alle altre organizzazioni in una trattativa importante e delicata in materia di mobilità del personale, con nodi politici che possono trovare soluzione positiva proprio attraverso una coerente applicazione all’intesa del 30 novembre“.

Le norme vigenti, secondo i sindacati, devono essere quindi modificate con l’obiettivi di rendere più esplicito nei decreti quanto prevede l’accordo dello scorso 30 novembre. La contrattazione, sottolinea Cisl Scuola, deve essere riconosciuta come fonte regolativa del rapporto di lavoro pubblico: “L’impegno del sindacato a questo punto si concentra sul confronto col Governo e con le Commissioni Parlamentari nel corso dell’iter che dovrà portare all’approvazione definitiva dei provvedimenti, con l’obiettivo di ottenerne le necessarie modifiche. Accanto a questo, confederazioni e federazioni di categoria chiedono di avviare da subito le procedure per il rinnovo dei contratti, provvedendo all’emanazione degli atti di indirizzo all’ARAN, adempimenti preliminari all’apertura del negoziato“.

Riconoscere in modo più adeguato il lavoro del personale della scuola – ha poi detto Maddalena Gissi, segretario di Cisl Scuola,  intervenendo al Congresso Territoriale di Napoli – è assolutamente doveroso verso docenti, personale ATA e dirigenti che sono tra i meno pagati d’Europa; professionalità diverse, impegnate ogni giorno nel difficile compito di istruire, educare e formare le giovani generazioni sono una risorsa fondamentale per il Paese, assolvono un compito insostituibile, troppo spesso reggendo in solitudine il peso di responsabilità enormi. Vogliamo un contratto – ha aggiunto – che ci sostenga nel nostro lavoro anche riconoscendo e valorizzando la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori come fattori essenziali di supporto all’innovazione e alla crescita di qualità del servizio. È la via da seguire anche per consolidare un positivo rapporto con le famiglie e più in generale con utenti che sono giustamente esigenti nei confronti dei servizi pubblici e della scuola in particolare”.