Sezioni primavera? Cisl-scuola, no grazie

Il comma 631 del maxiemendamento della legge finanziaria varata dal Senato prevede la realizzazione di nuove iniziative educative per bambini dai 24 ai 36 mesi di età., come sezioni sperimentali aggregate alla scuola dell’infanzia, improntate a criteri di qualità pedagogica, flessibilità, rispondenza alle caratteristiche della specifica fascia di età.
Si tratta delle cosiddette sezioni-primavera o sezioni-ponte già da tempo realizzate in alcuni territori da scuole paritarie private o comunali.
Lo Stato intende diffonderle a livello nazionale, se pur in forma sperimentale, per dare risposta alla domanda di servizio per la prima infanzia, sostituendo di fatto e qualificando gli anticipi morattiani.
Gli anticipi nella scuola dell’infanzia hanno toccato lo scorso anno le 70 mila unità (di cui 30 mila nelle scuole dell’infanzia statali), come ha reso noto ai sindacati della scuola il vice-ministro alla Pubblica Istruzione, Mariangela Bastico, nell’evidenziare la forte domanda di servizi per la prima infanzia. Da qui il progetto legislativo che prevede di aggregare queste sezioni sperimentali per i più piccoli alle scuole dell’infanzia che accolgono ordinariamente bambini tra i 3 i 6 anni di età.
Nell’incontro con le organizzazioni sindacali la Cisl-scuola, attraverso il proprio segretario generale, Francesco Scrima, ha preso le distanze dal progetto e ha reso pubblica la propria posizione di netta contrarietà in un comunicato (www.cislscuola.it), in cui ha precisato come “i due segmenti 0-3 e 3-6 anni siano profondamente diversi tra loro, avendo il primo una chiara connotazione di servizio socio-assistenziale, mentre il secondo si è sempre caratterizzato quale primo segmento del sistema di istruzione e formazione”.
Non si può chiedere al personale docente della scuola – ha aggiunto la Cisl-scuola – per il quale si richiede una formazione universitaria, di “sperimentare” l’esercizio di una funzione assimilabile a quella di una figura socio-assistenziale“.
Del resto la Cisl si era già mostrata contraria agli anticipi.