Rinnovo del Contratto Istruzione e Ricerca: arriva la firma definitiva. Aumenti per docenti e Ata a febbraio

L’attesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024 è giunta alla sua conclusione. Dopo l’accordo preliminare raggiunto lo scorso 5 novembre, è arrivata la firma definitiva. Il passo successivo vedrà la convocazione dei sindacati da parte dell’Aran per siglare il contratto, il quale è stato recentemente approvato dalla Corte dei Conti, che ha certificato positivamente l’intesa. “Con la firma definitiva oggi del CCNL del Comparto Istruzione e ricerca per il triennio 2022-2024 manteniamo la promessa di una rapida chiusura anche di questo secondo triennio di contrattazione. Con questo importante passaggio, grazie al grande lavoro svolto, al personale della Scuola arriveranno, con il nuovo anno, aumenti di 150 euro al mese per i docenti e 110 euro al mese per gli ATA nonché arretrati pari, rispettivamente, a 1.948 e 1.427 euro. Peraltro, grazie alle risorse recuperate nel bilancio ministeriali, docenti e ATA riceveranno anche l’una tantum aggiuntiva pari a 149 e 109 euro per ciascuna delle due categorie. E il nostro impegno non termina oggi bensì prosegue con determinazione per la veloce chiusura anche del CCNL 2025-2027. A tale riguardo abbiamo già trasmesso la nostra proposta di Atto di indirizzo. Il nostro auspicio è che entro gennaio possano essere assicurati aumenti ed arretrati“. Così ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. 

Contratto Scuola: aumenti economici ma nessuna novità normativa

Il rinnovo del contratto, che riguarda circa 1,3 milioni di dipendenti tra insegnanti e personale Ata, avrà una valenza puramente economica, senza modifiche normative. La principale novità riguarda gli aumenti salariali, che saranno erogati a partire dal mese di febbraio. “Con la firma di oggi – commenta Giuseppe D’Aprile, segretario Uil Scuola – si conclude l’iter del rinnovo contrattuale dopo l’ok degli organi di controllo i cui effetti decorrono da domani. Questa firma rappresenta un passaggio necessario e responsabile: un contratto ponte che consente di riallineare i rinnovi contrattuali e di aprire immediatamente le trattative per il triennio successivo, evitando ulteriori ritardi che il personale della scuola non può più permettersi. Gli incrementi saranno disponibili quasi sicuramente già a partire dal mese di gennaio – sottolinea D’Aprile – un risultato che assume un valore ancora maggiore se inserito nel contesto economico attuale. A tal fine abbiamo concordato di porre in essere sin da subito ogni azione utile a consentire un rapido avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL 2025-2027 e di concludere una prima sequenza contrattuale relativa alla sola parte economica, allo scopo di garantire l’erogazione degli arretrati dovuti e dei relativi incrementi. Con il rinnovo del CCNL 2022-24 sono stati raggiunti importanti risultati sul piano delle relazioni sindacali. Nella dichiarazione congiunta tenuto conto dei contenziosi in atto, abbiamo concordato di intervenire nell’accordo quadro relativo alle prerogative sindacali, al fine di valutare un eventuale adeguamento degli istituti di partecipazione sindacale. Noi non abbiamo mai cambiato idea. Per coerenza e rispetto del pluralismo, riteniamo necessario garantire la fruizione delle prerogative sindacali alle organizzazioni che non sottoscrivono i contratti ma sono rappresentative, superando pratiche di esclusione scorrette che in passato hanno penalizzato il confronto sindacale e generato conflitti e contenziosi. Una parte delle risorse una tantum destinate al personale ATA viene restituita direttamente ai lavoratori, così come le risorse del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa. Nella dichiarazione congiunta abbiamo inoltre definito il percorso per la prossima sequenza contrattuale, che sarà dedicata alla parte normativa. Formazione e valorizzazione del personale, welfare, rafforzamento delle relazioni sindacali, a partire dalla trasparenza all’interno delle scuole, riconoscimento del personale in servizio nelle scuole italiane all’estero e questione buoni pasto, rappresenteranno per noi i punti sui quali intervenire. Ora il nostro impegno è rivolto con determinazione al rinnovo del contratto 2025-2027, per dare risposte rapide e concrete a tutti i lavoratori della scuola – conclude il Segretario”.

Aumenti e arretrati: quanto inizieranno a guadagnare i lavoratori della Scuola?

Gli aumenti previsti per i lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca varieranno in base alla categoria professionale e all’anzianità di servizio. Per i docenti, gli incrementi mensili netti oscilleranno tra i 52,74 euro (per chi ha meno anzianità) e gli 87,43 euro (per i docenti con maggiore esperienza). Questi aumenti comprenderanno anche il recupero delle differenze dovute alle mensilità arretrate e l’adeguamento dell’RPD/CIA.

Inoltre, i lavoratori riceveranno significativi arretrati, che saranno corrisposti in un’unica soluzione. Gli importi variano a seconda del profilo professionale: per esempio, un docente di scuola infanzia/primaria potrà ricevere arretrati da circa 1.291 euro a 2.149 euro, mentre l’importo fisso “una tantum” per questa categoria sarà di 111,70 euro.

La prospettiva di un nuovo rinnovo per il 2025/2027

Già si guarda al futuro con l’avvio dei preparativi per il rinnovo del contratto collettivo per il triennio 2025-2027. La Legge di Bilancio 2025 ha già previsto i finanziamenti necessari, con l’obiettivo di concludere la trattativa rapidamente. 

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