Anche Forza Italia, per voce di Valentina Aprea, responsabile del dipartimento Istruzione, plaude all’emendamento sul buono scuola, rivendicando al suo partito il merito di averne anticipato l’adozione. “Il buono scuola ha rappresentato da sempre, per Forza Italia e per il centrodestra, uno strumento di libertà di scelta educativa”, scrive in una nota. “In Lombardia tale principio è garantito da decenni, per tutti i gradi scolastici, attraverso leggi e fondi regionali. Con questa misura, ora estesa a livello nazionale, si avvia un percorso concreto verso una libertà di scelta più ampia, consentendo alle famiglie di far frequentare le scuole paritarie ai propri figli senza gravare sul bilancio familiare”.
L’Aninsei, l’associazione delle scuole paritarie laiche, aderente a Confindustria, ringrazia il governo e i proponenti dell’emendamento che “consentirà alle famiglie con più basso reddito di accedere alla scuola paritaria, senza condizionamenti economici”, come dichiara il suo presidente nazionale Enrico Pizzoli; emendamento, a suo giudizio, “del tutto legittimo, corretto e rispondente ai dettami Costituzionali sul diritto all’Istruzione e alla libertà di scelta educativa”.
Anche don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS) e membro del CSPI, in un commento pubblicato nel sito dei salesiani apprezza l’approvazione degli emendamenti (buono e IMU) che ritiene un “segnale storico per il sistema scolastico italiano” e “un passo decisivo verso la concreta attuazione di quel pluralismo educativo sancito dalla Costituzione ma spesso rimasto incompiuto sul piano economico” anche perché, sottolinea, “si tratta di un intervento cumulabile con i contributi regionali già esistenti”. Comunque, rileva, il provvedimento pone finalmente termine a una situazione che vedeva l’Italia al terz’ultimo posto, in termini di pluralismo educativo, seguita solo da Cipro e dalla Grecia, nonostante la presenza di una legge, la 62/2000, che aveva inserito le paritarie nel Sistema Nazionale di Istruzione.
Don Cesari dà infine la notizia che il CSPI “sta portando avanti un lavoro di analisi per esprimere un parere autonomo” in occasione dell’anniversario della legge 62. “L’obiettivo è quello di abbracciare definitivamente l’idea di un sistema pubblico integrato, dove la sussidiarietà orizzontale permetta alla società civile di concorrere all’offerta formativa” e si riconosca che “le scuole paritarie non chiedono privilegi, ma giustizia: gli stessi doveri, ma anche pari diritti per le famiglie che le scelgono”.
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