Luca Argentero: ‘Sogno una scuola in cui non si dimentichi il gioco e lo sport’

Di Sara Morandi

Nel film “Una Famiglia Sottosopra”, Luca Argentero si immerge in un ruolo complesso, interpretando un padre che si trova intrappolato in una situazione familiare caotica e imprevedibile. La pellicola, diretta da Alessandro Genovesi, racconta l’insolita avventura di una famiglia che, dopo una notte a Gardaland, scopre di essersi scambiata i corpi, vivendo l’uno nei panni dell’altro. Questa commedia degli equivoci invita lo spettatore a riflettere sull’importanza dell’empatia nei rapporti familiari.

Argentero porta alla vita un personaggio che si confronta con le dinamiche di una famiglia disfunzionale, trasformando momenti di caos in opportunità di crescita e comprensione reciproca. “Una Famiglia Sottosopra”, attraverso il suo umorismo e le situazioni surreali, offre un ritratto affettuoso e al tempo stesso critico delle relazioni familiari moderne.

Durante l’intervista, l’attore ha condiviso la sua visione di una “scuola dei sogni”, come un luogo dove il gioco e lo sport sono essenziali per l’apprendimento, soprattutto per i più piccoli. Immagina una scuola che, oltre ai tradizionali valori educativi, incoraggi i bambini a sviluppare empatia e comprensione attraverso attività ludiche.

Nel film “Una Famiglia Sottosopra”, interpreti un personaggio che si trova in una situazione familiare caotica e imprevedibile. Come ti sei preparato per affrontare un ruolo che richiede di esplorare il caos e la fragilità dei legami familiari?

“In realtà, non è stata una preparazione diversa rispetto a quella di altri ruoli, perché credo che la maggior parte di noi abbia sperimentato la complessità e, a volte il caos, delle relazioni familiari. In questo film, c’è l’aggiunta di essere costretti a mettersi nei panni e nelle vite degli altri componenti della famiglia, in un modo sicuramente molto estremo ma che suggerisce un esercizio di empatia che dovremmo sempre essere pronti a fare nella vita reale”.

La commedia nella quale hai recitato sembra bilanciare perfettamente momenti di leggerezza e riflessione. Quali sono stati per te i momenti più impegnativi o divertenti durante le riprese del film? 

“Sicuramente il divertimento è coinciso con la difficoltà di ricordare “chi era chi” specie nei primi giorni della lavorazione. L’espediente delle magliette e dei post-it è stato sicuramente una divertente trovata scenica ma è servito molto anche a noi attori, soprattutto, all’inizio”.

Parlando di sogni e aspirazioni, se potessi progettare una scuola dei sogni per te stesso o per i tuoi figli, quali valori e insegnamenti riterresti fondamentali per preparare al meglio le nuove generazioni? 

“Sicuramente una scuola in cui non si dimentichi che il gioco e lo sport sono sempre ottimi veicoli di apprendimento, specie per i più piccoli”.

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