Contratto/1. Firmano tutti tranne la Flc Cgil
L’ipotesi di rinnovo del contratto scuola sottoscritta lo scorso 5 novembre prevede consistenti aumenti medi mensili (se rapportati a quelli di altre categorie, per non parlare dei pensionati, fermi da sempre) sia per i docenti che per il personale Ata: 150 euro per i docenti, 110 per il personale Ata (lordi).
Cinque sindacati su sei hanno firmato l’accordo: Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Gilda, Snals e Anief. Non ha firmato, invece, la Flc Cgil, che ha scelto di rompere con gli altri sindacati, compresa la Uil scuola (con la quale negli ultimi anni c’era pur stata un forte convergenza), forse per il timore di essere scavalcata dai COBAS nella leadership delle proteste. Hanno firmato invece l’altro sindacato ex triconfederale, la Cisl scuola (“non è tutto, ma è un primo passo”), e gli autonomi Snals e Gilda, seguiti dall’Anief, che anche in questa occasione ha voluto evidenziare la sua ormai piena legittimazione a trattare e contrattare, superando apparentemente la sua originaria vocazione iper-giurisdizionale.
Grande soddisfazione del ministro Giuseppe Valditara, che parla di “risultato storico” anche perché pone le premesse “per chiudere il più presto possibile anche quello del triennio 2025-2027”, con la firma del quale “si raggiungerebbe un traguardo senza precedenti: tre contratti sottoscritti durante il mandato di un solo governo”. Valditara può mettere a frutto la prolungata permanenza al Palazzo della Minerva: se il Governo arriverà a fine legislatura diventerà il terzo ministro dell’istruzione più longevo nella storia repubblicana, dopo Gui e Gonella.
Con il 2025-2027, quando sarà firmato anche l’ulteriore contratto, il terzo sotto la sua gestione del MIM, “arriveremo, compresi i relativi arretrati, a un totale di 416 euro lordi mensili in più per gli insegnanti e 303 euro in più per il personale Ata”. Con la firma del Ccnl 2022-24 sono in arrivo anche arretrati di 1.948 euro per i docenti e 1.427 per il personale Ata, “che insieme agli arretrati del prossimo contratto 2025-2027 arriveranno a circa 2.500 euro per i docenti e di oltre 1.830 per il personale Ata”, esulta il ministro.
Ne ha ragione? Assolutamente no, dice Gianna Fracassi, segretaria della Flc Cgil, che reagisce con ironia all’affermazione di Valditara di aver posto termine al blocco decennale della contrattazione: “Siamo veramente lusingati dalle attenzioni che il Ministro Valditara ci riserva quasi quotidianamente, ma mai ci saremmo immaginati di sentirlo affermare che per dieci anni qualcuno non ha fatto il proprio dovere per quanto riguarda il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola. Ha proprio ragione, Ministro! Qualcuno non fece il proprio dovere perché scelse di bloccare il contratto per dieci anni, congelare gli scatti di anzianità e cancellare un gradone stipendiale”. Era il 2008 prosegue la leader della Flc, “e le forze politiche di quel governo erano le stesse del governo attuale. Il Presidente del Consiglio era Berlusconi, il Ministro dell’Economia Tremonti, la Ministra dei Giovani Meloni. Una critica così profonda al proprio operato da lei, Ministro Valditara, non ce la saremmo mai aspettati”.
Critiche e riserve, ma di altro genere (non legate al versante economico del contratto), vengono anche dall’ANP. Ne parliamo nella notizia seguente.
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