Ritorno a scuola ‘disconnesso’: via al primo anno senza smartphone in classe

È suonata la campanella in gran parte d’Italia e l’anno scolastico 2025/26 si apre con molte novità, alcune delle quali destinate a incidere profondamente sulla vita quotidiana di studenti e docenti. Dopo il lungo stop estivo, sono tornati ieri in classe gli alunni di dodici regioni, dal Lazio alla Sicilia, mentre oggi è la volta di Puglia e Calabria. In totale, 7,8 milioni di studenti e oltre un milione di lavoratori della scuola rientrano nei loro istituti, trovando ad attenderli nuove regole, opportunità e anche qualche tensione.

Il primo anno senza smartphone

La novità più discussa è senza dubbio il divieto generalizzato di utilizzo dei telefoni cellulari durante le lezioni, che riguarda ora tutti gli ordini di scuola, comprese le superiori. Le sanzioni restano affidate ai regolamenti interni, ma vanno dalla nota disciplinare alla sospensione.

Il ministro Valditara ha difeso la scelta parlando di una “”disintossicazione utile, richiamando le ricerche che collegano l’abuso degli smartphone a cali di concentrazione e rendimento. Alcuni studenti, al termine della prima giornata, hanno ammesso che l’assenza del telefono in classe favorisce la socialità: “Senza cellulare parliamo di più tra noi”, hanno raccontato. Resta da capire come la misura si concilierà con l’introduzione, ormai inevitabile, delle nuove tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale nei processi didattici.

Voto in condotta più severo

Da quest’anno il comportamento torna ad avere un peso determinante. Il voto in condotta, espresso in decimi anche alle medie, farà media e potrà compromettere la promozione. Alle superiori un 5 comporterà la bocciatura, mentre con il 6 sarà necessario superare una prova sui valori di cittadinanza.

Per gli studenti sospesi fino a due giorni sono previste attività di approfondimento sui temi legati all’infrazione commessa; oltre i due giorni, scatteranno invece attività di cittadinanza solidale presso enti convenzionati. Una misura che, nelle intenzioni, punta a rendere la sanzione occasione di riflessione e responsabilità.

Una Maturità rinnovata

Il decreto approvato dal governo ridisegna anche l’esame finale delle superiori, che torna a chiamarsi “Maturità”. Dal 2026 il colloquio orale sarà obbligatorio e verterà su un numero ridotto di discipline (quattro in totale), con l’eliminazione della discussione del documento del consiglio di classe. Cambia anche la commissione, che passa da sette a cinque membri.

Il voto di condotta avrà un peso anche in questo percorso: nell’ultimo anno, infatti, gli studenti dovranno affrontare un elaborato critico sui temi della cittadinanza attiva, da presentare proprio in sede di colloquio.

Politiche per il personale scolastico

Non solo studenti: tra le novità annunciate ci sono misure dedicate al personale della scuola. Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore una polizza sanitaria integrativa e nei futuri progetti di edilizia residenziale sociale verranno riservati alloggi a prezzi calmierati per insegnanti e ATA. Diventa inoltre strutturale l’assicurazione INAIL contro gli infortuni nelle attività formative, dopo due anni di sperimentazione.

Infine, resta aperta la partita salariale: “Ne ho parlato con il ministro Giorgetti, le risorse vanno aumentate”, ha dichiarato Valditara in vista del rinnovo contrattuale, lasciando intravedere spiragli ma senza indicare cifre.

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