UIL: meglio un cambiamento graduale

All’XI congresso di Perugia la Uil Scuola ha discusso dieci tesi sindacali su tematiche di grande attualità, tra cui una dal titolo emblematico: “Le riforme possibili“.

Una tesi che sembra, con molto realismo, più attenta al metodo per riformare piuttosto che al merito dei progetti di cambiamento.
L’introduzione a questa tesi fa riferimento, in modo schietto e crudo, alle esperienze di riforma scolastica più o meno recenti, affermando che “dopo l’esperienza delle riforme omnicomprensive, così dette dell’intero ordinamento, sono stati raggiunti i seguenti esiti:
1) Separatezza e contrarietà tra decisione politica e personale coinvolto nei processi
2) Preoccupazione per le riforme vissute come lontane e non positive
3) Chiusura conservatrice
.”

Dopo questa constatazione degli esiti poco felici delle riforme operate nella scuola, la tesi dell’Uil afferma invece che “le riforme migliori, i cambiamenti veri sono quelli possibili, quelli che si realizzano, non quelli dichiarati, auspicati, promessi o minacciati.”

Con realismo e pragmatismo la tesi dell’Uil continua con una affermazione che può sembrare banale ed ovvia ma che invece contiene la saggezza dell’esperienza maturata in anni di contatto con il mondo della scuola.
Un graduale cambiamento è meglio di una radicale trasformazione progettata e non realizzata, a prescindere dal merito di singoli provvedimenti su cui la Uil Scuola ha sempre espresso osservazioni, critiche, proposte“.