
Muore Papa Francesco. ‘Amo la scuola perché la mia maestra mi aveva insegnato ad amarla’. Le volte in cui si è rivolto a insegnanti e studenti

“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre“. Così il cardinal Kevin Farrell ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco.
“La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”. ha detto ancora il cardinale.
Diversi i momenti del pontificato di Papa Francesco che sono stati dedicati alla scuola e all’educazione. In particolare nel 2014 il Pontefice si era rivolto a 300mila insegnanti in occasione del suo primo incontro della scuola organizzato dalla CEI. Proprio in quell’occasione Bergoglio aveva reso omaggio alla sua “prima insegnante, una maestra che mi ha preso a 6 anni, al primo livello della scuola. Non ho mai potuto dimenticarla. Sono andato a trovarla tutta la vita fino a quando è mancata a 98 anni. Amo la scuola perché quella donna mi ha insegnato ad amarla”.
Papa Francesco: “La scuola non è un parcheggio”
La scuola non è un parcheggio, aveva detto allora il Papa, ma “un luogo di incontro. È un posto di incontro nel cammino. A scuola si incontrano i compagni; si incontrano gli insegnanti; si incontra il personale assistente. A scuola i genitori incontrano i professori; il preside incontra le famiglie, eccetera. È un luogo di incontro. E noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro, per conoscerci, amarci. E questo è fondamentale nell`età della crescita, come complemento alla famiglia”.
“La famiglia – aveva proseguito papa Francesco – è il primo nucleo di relazioni: la relazione con il padre e la madre e i fratelli è la base, e ci accompagna sempre nella vita. Ma a scuola noi ‘socializziamo’: incontriamo persone diverse da noi, diverse per età, per cultura, per origine… La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco. E le famiglie dei ragazzi di una classe possono fare tanto collaborando insieme tra di loro e con gli insegnanti”.
Papa Francesco: “Gli insegnanti devono restare aperti alla realtà”
Il papa aveva poi precisato che “gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà, con la mente sempre aperta a imparare”. “Se un insegnante non è aperto a imparare – ha proseguito – non è un buon insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno ‘fiuto’, e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto, ‘incompiuto’, che cercano un ‘di più’, e così contagiano questo atteggiamento agli studenti”.
Papa Francesco: “Gli studi superiori non dovrebbero essere un privilegio per pochi”
Più volte poi, nel corso degli anni, Papa Bergoglio ha rivolto le sue parole al mondo d’educazione. Per esempio, nel 2023, in occasione dell’incontro degli studenti universitari per la Gmg aveva detto che “Gli studi superiori non dovrebbero essere ‘un privilegio’ per pochi. Sarebbe uno spreco pensare a un’università impegnata a formare le nuove generazioni solo per perpetuare l’attuale sistema elitario e diseguale del mondo, in cui l’istruzione superiore resta un privilegio per pochi. Se la conoscenza non viene accolta come responsabilità, diventa sterile. Se chi ha ricevuto un’istruzione superiore, che oggi, in Portogallo e nel mondo, rimane un privilegio, non si sforza di restituire ciò di cui ha beneficiato, non ha capito fino in fondo cosa gli è stato offerto”. Per Papa Francesco il titolo di studio non deve essere visto solo come una licenza per costruire il benessere personale, ma come un mandato per dedicarsi a una società più giusta e inclusiva, cioè più progredita.
Papa Francesco agli studenti: “Siate maestri di Speranza”
Il Papa aveva poi chiesto ai giovani universitari di diventare “maestri di speranza“. “Ascoltandovi, ho pensato a una frase che forse vi è familiare, dello scrittore José de Almada Negreiros: ‘Ho sognato un Paese in cui tutti arrivavano a essere maestri’ (A Invenção do Dia Claro). Anche questo anziano che vi parla, che già sono vecchio, sogna che la vostra generazione divenga una generazione di maestri. Maestri di umanità. Maestri di compassione. Maestri di nuove opportunità per il pianeta e i suoi abitanti. Maestri di speranza. Maestri che difendono la vita minacciata da grave distruzione ecologica”.
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