Dure critiche delle società storiche alle Nuove Indicazioni Nazionali. Il webinar di Tuttoscuola

Una dozzina di associazioni che si occupano di didattica della storia hanno diffuso tramite il sito della Società Italiana di Didattica della Storia (sididast.it) un comunicato congiunto nel quale dichiarano di opporsi “con fermezza e convinzione alle Indicazioni nazionali 2025 relative alla Storia”, che  “si presentano con un carattere decisamente prescrittivo, dettando un programma dettagliato, punto per punto, che si dovrebbe tradurre, nelle intenzioni del Ministro Valditara e della sotto-commissione coordinata dal collega Galli della Loggia, in una prossima e veloce riscrittura dei manuali scolastici. Ciò, di fatto, restringerebbe anche la libertà di insegnamento, principio sancito dalla Costituzione”.  Nel mirino delle associazioni sta in primo luogo “l’affermazione con cui si aprono le Indicazioni 2025, cioè che ‘solo l’Occidente conosce la Storia’: un incipit infelice, funzionale a giustificare la successiva restrizione dell’ambito spaziale che si intende proporre come oggetto di studio”, cioè quello europeo e nordamericano, a partire da quello nazionale, italiano.

Non ci riconosciamo nell’idea che la storia debba sostanzialmente limitarsi a formare l’identità nazionale degli studenti”, insiste il comunicato, perché il suo obiettivo principale dovrebbe essere quello di “fornire attraverso lo studio di problemi storici, le domande da porre, i nessi da sviluppare, la riflessione sulle conseguenze degli eventi storici, gli strumenti per interrogare il passato e meglio comprendere il presente. Un presente che appare molto distante dalla versione da libro Cuore che si riflette nelle Indicazioni nazionali”.

Altri rilievi critici riguardano l’“assenza di qualsiasi prospettiva di genere e delle relative acquisizioni maturate in campo didattico”, “la mancanza di un qualsiasi cenno alle questioni ambientali” e l’incompletezza delle Nuove Indicazioni, presentate in una “versione inspiegabilmente monca (relativa cioè solo alla scuola primaria e secondaria di primo grado)”. Obiezione, quest’ultima, alla quale il ministro Valditara ha replicato annunciando che le Indicazioni per le superiori saranno rese operative dal 2027-2028, come si spiega nella notizia successiva.  

E, infine, “L’idea che si possa supplire all’ignoranza di contenuti storici delle nuove generazioni con un ritorno al nozionismo appare oltre che datata anche velleitaria. Non è attraverso la dettatura di un programma dettagliato incentrato sulla storia italiana, nazionale, che si può pensare di porre rimedio alla mancanza di senso storico delle nuove generazioni, carenza legata soprattutto al drammatico schiacciamento su un eterno presente da parte di una società che ha smesso di immaginare il proprio futuro e ha dunque enormi difficoltà a pensare il proprio passato”.

Malgrado queste premesse, che farebbero pensare a una indisponibilità al dialogo, il comunicato si conclude così: “Auspichiamo dunque la ripresa di un confronto reale e proficuo con la Commissione Perla e con la relativa sotto-commissione per riconsiderare le Indicazioni nella parte relativa alla Storia”. 

Vedremo presto se esiste un vero terreno di confronto e dialogo, a partire dal webinar gratuito, proprio incentrato sulla storia, promosso da Tuttoscuola con la Fondazione Giovanni Agnelli, che va in onda lunedì 14 aprile alle ore 17,30 (per iscriversi gratuitamente cliccare qui). 

Intervengono:

Giovanni Belardelli, già docente di Storia delle dottrine politiche all’Università di Perugia, membro della Commissione sulle IN 2025;

Antonio Brusa, già docente di Didattica della Storia all’Università di Bari e presidente della sopra citata Società Italiana di Didattica della Storia, nonché membro della Commissione sulle IN 2012;
Adolfo Scotto Di Luzio, docente di Storia della Pedagogia all’Università di Bergamo, membro della Commissione sulle IN 2025.

Gli autorevoli esperti parleranno delle implicazioni didattiche, disciplinari e trasversali, che le nuove Indicazioni nazionali sulla storia comportano. Si discuterà di cosa esse richiedono in termini metodologici e di risorse didattiche e di quali differenze ci sono rispetto al testo vigente.

Saranno presenti Loredana Perla, coordinatrice della Commissione 2025 e Italo Fiorin, coordinatore della Commissione del 2007 e del gruppo di lavoro che ha seguito l’implementazione delle Indicazioni nazionali per infanzia e primo ciclo vigenti. Introduce Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli. Un webinar gratuito da non perdere. Per iscriversi: https://register.gotowebinar.com/rt/8856697450135005273

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