Nuove Indicazioni Nazionali/2. Il questionario per le scuole 

Una nota a firma di Antonella Tozza (direttore della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione), inviata ai dirigenti scolastici/coordinatori didattici delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo del sistema nazionale di istruzione, dà avvio a una prima fase di coinvolgimento delle scuole sul nuovo testo delle Indicazioni nazionali, predisposto dalla Commissione Perla e pubblicato sul sito del Ministero l’11 marzo 2025.

La Commissione ha preparato alcune domande su aspetti del documento ritenuti di particolare rilevanza, inserendole in un apposito questionario, il cui testo è riportato in questa notizia pubblicata tempestivamente sul sito di Tuttoscuola.

Le scuole potranno inviare le loro risposte dal 21 marzo 2025 al 10 aprile 2025 esclusivamente on line collegandosi al link che verrà loro fornito tramite l’invio e-mail proveniente dalla casella noreply.comunicazioni@istruzione.it MI-Ministero dell’istruzione e del merito.

La nota raccomanda che le modalità di compilazione adottate “siano condivise dai docenti nei modi e nelle forme che ogni istituzione scolastica riterrà più opportune”, e che a tal fine il questionario possa essere compilato anche in momenti differenti e per punti: le risposte saranno acquisite ad ogni sessione di collegamento e memorizzate, fermo restando che il questionario dovrà essere comunque concluso entra la data del 10 aprile 2025.

Una prima considerazione riguarda i tempi della consultazione: venti giorni.

Sembra un tempo lungo, ma conoscere, discutere, valutare e decidere su un testo che rappresenta le fondamenta del fare scuola, è cosa delicata e complessa, tenendo anche conto che una buona parte del mondo della scuola nemmeno sa ancora che vi sono nuove Indicazioni o, quanto meno, non ha ancora letto il testo.

Le procedure per una consultazione seria di una categoria costituita, in questo caso, da non meno di 700mila docenti di scuole statali e paritarie, richiederebbero tempi ben più distesi.

Se così non fosse, quei venti giorni disponibili rischiano concretamente di avere soltanto una funzione simbolica, quasi una formalità.

Una seconda considerazione riguarda il merito delle domande del questionario: si è fatta la scelta di 22 domande a risposta chiusa. Non hanno la caratteristica che si richiede ad un questionario costituito da diverse opzioni di scelta e con domande aperte. “Rapido e indolore”, si potrebbe dire. Non sappiamo se sia stato il criterio che ha ispirato la costruzione del questionario, né se lo si voglia utilizzare come uno strumento per mostrare di aver promosso una consultazione ampia e a disposizione di tutti, ma solo di facciata, perché si è già deciso che il testo è quello e c’è fretta di vararlo ufficialmente (anche perché l’anno scolastico 2026-27 è vicino e le adozioni dei libri di testo, per dirne una, sono tra 12-13 mesi e il lavoro da fare per i nuovi testi è enorme). In ogni caso è bene alimentare un dibattito il quanto più ampio e approfondito. Anche al di fuori del questionario.

Soltanto nella parte C1 del questionario, relativa alle discipline, al termine di tutti i quesiti è stato previsto un unico spazio apposito per Suggerimenti e osservazioni: max 250 caratteri, spazi compresi. Meno di un Tweet.

Se ne parlerà nel webinar gratuito di giovedì 27 marzo 2025 alle ore 17 (iscrizione da qui), promosso da Tuttoscuola e la Fondazione Agnelli, con Palumbo, Perla, Fiorin e Gavosto.

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