
Niente compiti nel week-end?
I bambini romani hanno rivendicato il loro “diritto” a giocare e a non fare i compiti nel week-end e durante le vacanze. La richiesta è stata avanzata da 44 alunni di quarta e quinta elementare, membri del “Consiglio di bambini” chiamato a dare suggerimenti alla Amministrazione capitolina su come migliorare la qualità della loro vita.
Sembrerebbe una non notizia o una ovvietà, dato che la stessa richiesta è stata fatta non solo da Pinocchio, almeno prima del ravvedimento, ma dai bambini di tutti i tempi. Quello che colpisce e che fa notizia, invece, è il fatto che l’istanza avanzata dai bambini romani sia stata presa in seria considerazione da un vasto schieramento di esperti e di politici locali, tra i quali l’assessore comunale alle politiche di promozione dell’infanzia Pamela Pantano, e lo stesso sindaco Walter Veltroni.
L’assessore Pantano l’ha messa in termini giuridici, citando la Convenzione internazionale dei diritti del fanciullo (ONU, 1989), che ha sancito il “diritto al gioco” per tutti i bambini. Ma forse l’ONU al momento della approvazione della Convenzione aveva presente la situazione dei bambini costretti a lavorare (se non peggio) nelle zone più povere del mondo piuttosto che la condizione certo non penitenziale dei bambini nei Paesi sviluppati. Compresi quelli romani.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via