Il RAV: strumento per rendere più “vasto” il mondo della scuola

Il ministro dell’istruzione Stefania Giannini ha così commentato i dati del primo rapporto di autovalutazione (RAV): “Un risultato storico, si è attivato uno strumento di trasparenza e responsabilizzazione. Per le famiglie sarà una vetrina importante”.

Il 95% delle scuole ha pubblicato il proprio e lo ha fatto in modo serio, con l’aiuto della piattaforma che il MIUR ha messo a punto in collaborazione con l’INVALSI, con gli ispettori e i suoi dirigenti.

Le scuole si sono attribuite dei punteggi spesso severi, oltre ogni previsione e si sono coinvolte in modo attivo anche fornendo indicazioni e suggerimenti per migliorare la piattaforma, i parametri di valutazione. Nello svolgere l’analisi per la compilazione del RAV sono stati coinvolti circa 47.000 docenti che hanno così acquisito maggiore consapevolezza e responsabilità.

Operazione anche di trasparenza. Da qualche giorno, cliccando sull’icona “scuola in chiaro” chiunque può navigare nel rapporto di autovalutazione di ogni scuola del paese, capire quali risultati ha conseguito, la sua azione educativa e didattica, come si è valutata sui diversi aspetti che compongono la sua mission, e come intende risolvere le carenze che essa stessa ha rilevato. È anche possibile operare dei confronti tra le scuole e, nel caso di dover iscrivere un figlio a scuola, sarà possibile confrontare e decidere non solo in base ai migliori risultati ma anche rispetto alle analisi e osservazioni che convincono di più.

Lo strumento di geo localizzazione consente di individuare la scuola sulla mappa geografica.

Inoltre la piattaforma consentirà agli uffici scolastici regionali, con un’applicazione a loro dedicata, di visionare i RAV della loro regione e di individuare le anomalie/incongruenze che il sistema può rilevare predisponendo così gli interventi di supporto che si rendono necessari per attivare un effettivo piano di miglioramento.

Gli esiti del RAV sono la base, inoltre, per la progettazione del Piano triennale dell’Offerta Formativa di ogni scuola (PTOF) e per l’attribuzione delle risorse professionali aggiuntive di potenziamento che la Buona Scuola ha previsto già per quest’anno con una distribuzione di massima su base regionale, ma che dal prossimo anno sarà fatto dagli USR secondo le esigenze rilevate nelle scuole dei  diversi territori ripartiti in ambiti.