
E’ morto il matematico Giorgio Israel,
«In queste ore è venuto a mancare Giorgio Israel. La Comunità Ebraica di Roma esprime tutto il suo dolore per la scomparsa e si stringe intorno alla famiglia». Ne dà notizia Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma.
Riportiamo da Il Messaggero di Roma
Giorgio Israel, 70 anni, ex-professore di Matematiche complementari e Storia della Matematica presso l’Università di Roma La Sapienza, scrittore e giornalista, ha lavorato anche per il Messaggero, «è una perdita per l’ebraismo e la società civile – aggiunge Dureghello -. È stato membro della Academie Internationale d’Historie des Sciences, storico della scienza ed epistemologo. Importante il suo contributo alla Comunità anche in qualità di collaboratore del mensile ‘Shalom’. Le sue opinioni hanno sempre stimolato riflessioni e dibattiti utili alla crescita intellettuale di tutti noi. Che il suo ricordo sia di benedizione».
Storico della scienza ed epistemologo, Israel era considerato tra i maggiori matematici italiani della seconda metà del XX secolo. Autore di più di 200 articoli scientifici e 30 volumi, nei quali ha esplorato il ruolo della scienza nella storia della cultura europea e ha condotto una critica dell’idea di razionalità matematica e del meccanicismo.
Nato il 6 marzo 1945 a Roma, dove si è laureato in matematica nel 1968, Israel ha percorso tutta la propria carriera alla Sapienza e di recente teneva due corsi: teoria dei giochi e modellistica matematica. Agli inizi si è occupato di questioni di algebra commutativa, di geometria algebrica e di teoria dei campi, e in seguito di matematica applicata alla biologia e all’economia.
Dagli anni Ottanta i suoi interessi vertevano esclusivamente sulla storia della matematica e della scienza, con particolare riguardo alla matematizzazione delle scienze biologiche e di quelle socioeconomiche, e all’opera del matematico italiano Vito Volterra. Ha fornito notevoli contributi alla divulgazione e alla didattica della matematica e della scienza.
Israel ha svolto un’intensa attività di impegno civile e politico, dapprima nell’ambito della sinistra e poi su posizioni autonome, collaborando a numerosi quotidiani e periodici tra cui, in periodi diversi, oltre al Messaggero, Il Mattino, Il Foglio, Avvenire, Paese Sera, L’Unità, Il Giornale, Libero, L’Osservatore Romano, Tempi.
Molti i suoi contributi alla divulgazione della matematica, a partire dal suo «Modelli matematici» (Editori Riuniti), un volume del 1986 che ha avuto numerose edizioni e che recentemente è stato ristampato da Franco Muzzio. Il suo contributo più recente è il volume «Pensare in matematica» (Zanichelli, 2012, con A. Millán Gasca) che vuol fornire una panoramica vasta del pensieromatematico e delle sue metodologie fondamentali, secondo una prospettiva culturale che ha anche l’ambizione di attrarre verso questa scienza coloro che la considerano estranea al pensiero e di difficile assimilazione, mostrando invece come essa debba essere considerata come uno dei due pilastri fondamentali del pensiero e della cultura occidentali.
Tra le opere della sua vasta bibliografia figurano «Teoria dei campi» (con M. Girardi, Feltrinelli, 1976), «La mano invisibile. L’equilibrio economico nella storia della scienza» (con Beuna Ingrao, Laterza, 1987), «Il mondo come gioco matematico. John von Neumann, scienziato del Novecento» (con A. Millán Gasca, La Nuova Italia Scientifica, 1995), «Scienza e razza nell’Italia fascista» (con P. Nastasi, Il Mulino, 1998), «Scienza e storia: la convivenza difficile» (Di Renzo, 1999) e «La questione ebraica oggi. I nostri conti con il razzismo» (Il Mulino, 2002).
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