Lega: I soldi per la Buona Scuola sono una colossale bugia

Secondo Pittoni (Lega) ci sarebbe stato il gioco delle tre carte

Nel momento in cui la legge sulla Buona Scuola entra in vigore, c’è chi afferma che il finanziamento che la regge è, di fatto, una bugia.

Non è un’affermazione di poco conto, perché in tutti questi mesi in cui il testo era stato rivoltato come un calzino, nessuno aveva mai avanzato questa critica, come fa, invece ora la Lega. 

«I 4 miliardi di investimenti di Renzi e del Pd per la scuola, sono una colossale bugia. In realtà per l’istruzione non c’è un centesimo in più. Anzi, la previsione è di una riduzione di risorse nei prossimi anni». Lo afferma Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord.

«Basta un’occhiata – spiega Pittoni – al Documento di Economia e Finanza (Def) 2015, che a pagina 81 riporta testualmente: “La previsione della spesa per istruzione in rapporto al Pil presenta una sostanziale stabilità fino al 2016 poiché le misure di contenimento della spesa per il personale previste dalla normativa vigente trovano compensazione nelle risorse stanziate dalla Legge di Stabilità per gli interventi di riforma del settore. Negli anni successivi, la spesa per istruzione in rapporto al Pil mostra un andamento gradualmente decrescente…”.

E la riduzione, sempre stando al Def, prosegue Pittoni, solo dal 2020 sarà “essenzialmente trainata dal calo degli studenti indotto dalle dinamiche demografiche”.

Il trucco di Renzi e del Pd – secondo l’esponente della Lega – sta nell’aver parlato di stanziamenti miliardari ai commi 4 e 5 della Legge di Stabilità per un fondo denominato “La buona scuola”, “dimenticando” di accennare ai risparmi sulla scuola previsti ai commi dal 325 al 345, 350 e 351 (tagli di personale, fondi, ecc.).

Non a caso – conclude Pittoni – la spesa per l’istruzione, che nel 2010 rappresentava il 3,9% del Pil e già calata al 3,7, nel 2020 è previsto scenda addirittura al 3,5».