
5 per mille alle scuole? No di Cittadinanzattiva
Il calcolo della Associazione si basa su 42 mila scuole. Ma le istituzioni scolastiche autonome sono 8.500
“È condivisibile trovare risorse aggiuntive per le scuole, ma ampliare il 5 per mille alle statali, come modalità di autofinanziamento, non ci sembra né perseguibile né adeguato. Il fondo ammonta a 500 milioni di euro e i soggetti aventi diritto sono al momento 50mila, a cui si aggiungeranno le scuole (per un totale di 92 mila soggetti)“. In questo modo “si innescherà una rivalità tra enti. Le famiglie potrebbero poi decidere di donare il 5 per mille e di non donare più il cosiddetto ‘contributo scolastico volontario’, provocando un danno per il futuro. Quest’ultimo ammonta a 390 milioni di euro. Si creerebbe un divario tra le scuole che hanno più contribuenti e contribuenti più abbienti“.
La tesi è stata sostenuta da Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva, in audizione a Montecitorio sul ddl Buona scuola.
“Facendo una simulazione su base aritmetica – ha aggiunto – 500 milioni di euro divisi per 92 mila enti verrebbero circa 5.500 mila euro a soggetto. Si capisce in questo modo che questa grande manovra rischia di vanificare questa opportunità. Chiediamo di cambiare questa norma, o di raddoppiare il fondo, oppure di destinare alle scuole l’uno per mille“.
In realtà le scuole autonome potenzialmente destinatarie del 5 per mille sono circa 8.500, non 42.000, un quinto di quelle calcolate dalla Associazione, che probabilmente si riferisce al numero totale di punti di erogazione del servizio (plessi e sedi distaccate). Inoltre va sottolineato che, a differenza del contributo volontario, il 5 per mille dato alle scuole non costerebbe nulla alle famiglie.
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