
Aspettando il ddl. E se ci fosse anche un decreto?
C’è notevole attesa per quanto domani il Consiglio dei Ministri deciderà, finalmente, sui provvedimenti della Buona Scuola.
Dopo la pubblicazione della bozza del mancato decreto legge che ha consentito, però, di scoprire le carte, non vi potrà essere una vera e propria sorpresa, ma sarà interessante comunque conoscere cosa e quanto di quella bozza è rimasto. E se il decreto legge, uscito dalla porta, rientrasse dalla finestra, magari necessariamente alleggerito?
I motivi di urgenza e straordinarietà che possono giustificare il ricorso al decreto legge non possono che riguardare il piano di assunzioni e l’indicazione strettamente correlata per l’utilizzo del personale assunto.
C’è insomma da pensare che, se pur ridotto all’osso, domani vi potrebbe essere un decreto legge per salvare il piano di assunzioni da concretizzare a decorrere dal 1° settembre prossimo.
In caso diverso, se cioè il piano di assunzioni dipenderà dai tempi del Parlamento in una normale e fisiologica procedura di un disegno di legge, difficilmente potrà vedere la luce prima dell’estate. E sarebbe troppo tardi per assicurare un avvio regolare dell’anno scolastico.
Se vi fosse stata più accortezza e rispetto dei tempi indicati dalla Buona Scuola, ai primi di gennaio si poteva emanare un decreto legge opportunamente essenzializzato, ottenendone la conversione definitiva in legge ora, ai primi di marzo. Probabilmente ha prevalso la volontà del premier di considerare la riforma un pacchetto unico, inclusivo del piano di assunzioni ma anche del merito e delle altre misure.
Fatto sta che i primi mesi dell’anno sono volati e ora è cresciuta l’ansia per arrivare a realizzare a pieno l’obiettivo, con il rischio di inficiare l’efficienza organizzativa dei tempi di attuazione.
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