Cosa ci sarà nel decreto legge della Buona Scuola?

Martedì 3 marzo, dunque, sarà il giorno della Buona Scuola, tra mille incognite e tante aspettative.

La Giannini è rimasta abbottonata sui numeri del piano scuola, ma ha ribadito le finalità del piano di assunzioni che resta uno dei pilastri dei provvedimenti del Governo, uno strumento fondamentale per far correre la macchina della riforma.

Ormai è certo che gli interventi legislativi che il Consiglio dei Ministri si prepara a varare saranno due: un decreto legge e un disegno di legge-delega.

Il decreto legge, come si sa, dovrà essere approvato entro sessanta giorni ed entrerà in vigore, quindi, intorno alla prima decade di maggio. Dovrà per forza riguardare il piano di assunzioni, se si vuole avere in cattedra i 148 mila docenti (o quelli che saranno) al prossimo settembre.

Quali altre materie normative potranno o dovranno essere inserite in questo provvedimento d’urgenza, lasciando il resto al disegno di legge, che invece avrà i suoi tempi ordinari se pur con corsie preferenziali? 

Probabilmente, come capita con i decreti legge, la tentazione del Governo sarà quella di inserirvi il massimo possibile, sperando che il presidente Mattarella non filtri troppo.

Comunque alcune disposizioni non potranno non essere inserite, come, ad esempio, le modalità di utilizzo dei neo assunti nell’organico funzionale (per il quale dovranno essere subito definiti contenuti e finalità) e i criteri per la formazione in ingresso dei neo-assunti.

Infatti il piano di assunzioni non sarebbe completo se non venisse definito contestualmente l’impiego del personale. La risoluzione Santerini alla Camera impegna il Governo in modo abbastanza chiaro anche su questi aspetti. Se ne terrà conto?