
Eurobarometro: studenti italiani sfiduciati
Circa un quarto della popolazione europea sopra i 15 anni pensa che l’istruzione scolastica e la formazione, a tutti i livelli, non siano sufficienti per una corretta introduzione al mondo del lavoro, ma per gli italiani la percentuale sale al 52%, colpa soprattutto della scarsa abilità degli insegnanti e dell’ambiente scolastico nel coinvolgere e stimolare gli studenti.
E’ quanto risulta dall’ultima indagine, resa nota oggi dall’Eurobarometro, sullo “Spazio europeo delle Abilità e delle Qualifiche“.
Anche a livello europeo si chiede di più a scuola e formazione ma si ritiene che ciò che la scuola non insegna, lo si può apprendere attraverso un’esperienza lavorativa (per il 60%) o uno stage (50%). Opinione non condivisa dagli intervistati italiani, i più scettici su questa prospettiva insieme ai portoghesi e agli ungheresi.
Nel complesso, se il 73% dei cittadini europei è rimasto soddisfatto del proprio percorso scolastico/accademico e crede che le competenze siano da cercare anche al di fuori delle mura scolastiche, Italia (35%), Spagna (38%) e Grecia (43%), sono meno d’accordo. Questo dato potrebbe far credere che molti italiani decidano quindi di partire per andare all’estero a studiare, ma in realtà il numero degli espatriati italiani, per studio, lavoro e stage, è al di sotto della media Ue, il 26% contro il 30%.
Uno dei problemi è il riconoscimento a livello europeo delle qualifiche ottenute nel proprio Paese. Sebbene in Italia il 42% sia consapevole della possibilità di veder riconosciuti i suoi studi in Ue, i risultati dell’indagine registrano una generale esigenza di semplificazione degli strumenti europei di riconoscimento delle abilità e delle qualifiche, per renderli più coerenti e più agibili.
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