Tornano le riforme?/2. Il protocollo Mibact-Miur

Al rafforzamento di questa tendenza (come direbbe twitter) danno il loro contributo anche i ministri dei beni culturali Dario Franceschini e dell’istruzione Stefania Giannini, che la scorsa settimana hanno sottoscritto un protocollo di intesa assumendo un “impegno formale per rafforzare la storia dell’arte”, come ha detto Giannini. Immediato il plauso del senatore Andrea Marcucci (Pd), presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, e di esponenti politici di vari partiti (tra cui la senatrice Petraglia di Sel) e organizzazioni.

E’ subito circolata l’ipotesi dell’istituzione di un nuovo liceo, accreditata in Parlamento dallo stesso ministro Franceschini, che rispondendo a una interrogazione nel question time ha detto che “in sinergia col Miur abbiamo allo studio un percorso di studi liceali nel settore dei beni culturali incentrato sulla storia dell’arte e la conoscenza delle lingue e dell’uso delle ict”.

Ma in attesa dei nuovi licei, ha aggiunto Franceschini, “nell’immediato verrà ridato il giusto peso allo studio della storia dell’arte nelle scuole allo scopo di risarcire la materia del giusto ruolo nella formazione della cultura superiore”.

Contraria solo Elena Centemero, responsabile scuola di FI, ma perché preferirebbe incardinare il nuovo corso e/o le materie aggiuntive nell’ambito dell’istruzione tecnica anziché di quella liceale.

Tutte queste richieste e proposte di integrazione ordinamentale sono solidamente motivate, ma hanno a nostro avviso un difetto di fondo: comportano l’aumento del carico curricolare e della frammentazione dei piani di studio, in una rincorsa enciclopedistica che mira alla inafferrabile completezza di questi ultimi e non tiene in alcun conto le conseguenze pedagogiche di tali scelte (le ‘teste ben piene’ anziché ‘ben fatte’ deprecate da Montaigne, e il probabile aumento della dispersione).

Meglio sarebbe incoraggiare le scuole, che in parte peraltro già lo fanno, a utilizzare l’autonomia di cui dispongono per curvare i loro piani di studio in direzione del rafforzamento delle competenze in ambito artistico-culturale, ma senza aumentare l’orario settimanale/annuale e anzi possibilmente riducendolo, a parità di organico, e dando spazio agli approfondimenti nell’orario extra-curricolare.