
Laureati: lItalia avanza lentamente verso gli obiettivi (lontani) del 2020
Il quadro non esaltante della situazione dell’Italia emerso dal recentissimo monitoraggio sui livelli d’istruzione in Europa ha toccato vari settori formativi, tra cui quello della formazione universitaria.
L’Italia risulta molto al di sotto della media Ue, in particolare, nel “raggiungimento dell’educazione universitaria” delle persone di età compresa tra i 30 e i 34 anni: 21,7% contro il 35,7% comunitario nel 2012 e con l’obiettivo finale del 40% da raggiungere per il 2020.
Nel 2000 la percentuale di laureati in quella fascia di età in Italia era dell’11,6%, mentre la media dei Paesi europei era del 22,4%; nel 2009 la percentuale di laureati italiani era salita al 19,2%, mentre quella dei Paesi UE era arrivata al 31,1%.
La tendenza è, dunque, per un incremento costante che riguarda tutti i Paesi dell’Unione; per l’Italia, pur in una situazione non ottimale, l’incremento è stato continuo rispetto alla situazione di partenza del 2000, quando la percentuale era stata, come si è visto, dell’11,6%.
Nel 2004 la percentuale era salita di 4 punti, arrivando al 15,6%; due anni dopo, con un incremento di due punti in percentuale, era arrivata al 17,7%. Nel 2008, con un incremento ulteriore di un punto e mezzo, la percentuale di laureati italiani aveva raggiunto il 19,2%.
Nel biennio successivo la tendenza all’incremento si era attenuata, facendo registrare nel 2010 un incremento, rispetto al 2008, di poco più di mezzo punto in percentuale, attestandosi al 19,8%.
La ripresa c’è stata negli ultimi due anni con un aumento in percentuale di quasi due punti che ha portato il livello dei laureati 30-34enni di casa nostra, come si è visto, al 21,7%.
Al traguardo finale del 2020, con l’obiettivo del 40% fissato da Lisbona, per l’Italia mancano 18,3 punti in percentuale, per una media proibitiva d’incremento superiore ai due punti all’anno.
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