
Spending Review: internazionalizzazione della scuola a passo di gambero
Il testo definitivo di riordino del Miur non si conosce, ma l’attuazione dell’articolo 2 del DL 95 produrrà un impatto forte sulla struttura amministrativa centrale e periferica con la soppressione di uffici di livello generale. Il taglio del 20% degli organici dirigenziali avrebbe individuato tra l’altro nella direzione generale degli scambi internazionali una poltrona “da sopprimere”.
Una scelta che se confermata potrebbe vanificare quanto di positivo è stato fatto in Italia sul fronte dell’integrazione dei sistemi formativi europei. Il paradosso consiste nel fatto che tutto ciò potrebbe accadere mentre si parla di giovani chiamati a confrontarsi “con un mercato non più nazionale o regionale, ma europeo”, e di una maggiore mobilità degli studenti assicurata dal nuovo programma “Erasmus for all”. A questo programma va riconosciuto il merito di sostenere il processo di avvicinamento con i vari paesi per assicurare specialmente ai giovani possibilità di confronto e nuove opportunità di lavoro.
Per il futuro chi si occuperà e da chi dipenderanno i programmi europei Erasmus e Comenius in un momento difficile sotto l’aspetto finanziario? Come verranno gestiti i programmi delle scuole per assicurare una condizione di cooperazione internazionale con i paesi terzi ? Chi gestirà i fondi strutturali europei che finanziano e rendono operativo il piano di coesione per le scuole del Sud del Paese?
L’internazionalizzazione della scuola a supporto delle priorità nazionali è una sfida per il futuro che impone di non disperdere un patrimonio di gestione amministrativa di ottimo spessore acquisito nel corso degli anni.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via