
Lo scorso 8 ottobre 2012 si è conclusa la lunga e intensa vita terrena, come lui amava dire, di padre Antonio Perrone, sacerdote dell’ordine degli Scolopi, professore di lettere classiche e preside in diversi Istituti cattolici di istruzione secondaria superiore prima di assumere l’incarico di Presidente nazionale della FIDAE (Federazione Istituti Di Attività Educative).
La Federazione, fondata nel dicembre 1974, si è a lungo identificata nella persona e nella appassionata attività pubblicistica e relazionale di padre Perrone, che ne è stato il presidente storico avendo ricoperto l’incarico quasi ininterrottamente dal 1982 al 2006.
Lo ricorda, in una commossa lettera indirizzata ai Gestori, ai Coordinatori didattici, ai Docenti delle scuole cattoliche aderenti alla FIDAE il suo successore nell’incarico di Presidente, don Francesco Macrì.
Padre Perrone è stato un protagonista della lunga marcia delle scuole cattoliche verso la legittimazione del loro ruolo in quanto scuole appartenenti a pieno titolo al sistema nazionale di istruzione. Fermo nelle sue convinzioni, ma tollerante e aperto al dialogo anche con il mondo laico, si è battuto per una interpretazione della normativa costituzionale sulla parità che consentisse alle famiglie di scegliere liberamente la scuola preferita senza subire condizionamenti di tipo economico.
Perrone era membro del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica Italiana (CNSC-CEI), nonché del Comitato Europeo dell’Educazione Cattolica (CEEC) con sede a Bruxelles e rappresentante a Roma, presso la Santa Sede, dell’OIEC (Organismo Internazionale dell’Educazione Cattolica) con sede anche a Bruxelles. Dall’anno 2005 Consultore della Congregazione per l’Educazione Cattolica (Santa sede). Lascia un vuoto nella scuola, non solo cattolica.
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