
Scenari 2012/2. Concorso a cattedre: per quanti posti?
Oltre che della scuola del Sud Francesco Profumo si è occupato durante le vacanze di Natale anche di altri temi, rilasciando dichiarazioni e interviste. Su quelli a più ampia gittata, come l’abolizione del valore legale delle lauree, è stato cauto (“Il tempo che questo governo ha a disposizione consente solo di oliare e far funzionare al meglio il meccanismo. Non possiamo pensare a grandi riforme”), mentre su quelli di più stretta attualità come i prossimi concorsi a cattedre, da lui stesso annunciati per il 2012, ha offerto maggiori dettagli, lasciando però in sospeso questioni assai importanti.
Sulla necessità di procedere all’assunzione di insegnanti più giovani tramite concorso è stato chiaro:
“L’età media dei nostri insegnanti cresce”, ha osservato, “mentre gli studenti avrebbero bisogno di docenti sì esperti ma anche più vicini al loro modo di essere, un mix tra esperienza e creatività. Per questo credo che sia ragionevole proseguire con lo svuotamento delle graduatorie ma al contempo pensare ai giovani”.
In che modo? Lo strumento, a legislazione vigente, sarebbe quello del doppio canale, 50% alle graduatorie ad esaurimento (Gae), 50% ai vincitori del concorso. Ma su questo punto Profumo ha innestato una variante, parlando esplicitamente di “due canali, uno più grande che attinge alle graduatorie, un altro più piccolo che fa riferimento ai nuovi concorsi”. Il rischio connesso a questa impostazione è quello di scontentare tutti: i precari delle Gae che vorrebbero il 100%, gli abilitati non inseriti nella Gae che vorrebbero entrarci, e soprattutto i giovani laureati non abilitati, già in ansia per la ritardata partenza dei TFA, che vedrebbero ridursi il numero di posti di ruolo in palio (e sempre ammesso che i corsi per i TFA si concludano in tempo utile per consentire agli interessati di partecipare al concorso).
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