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Lezioni fino al 30 giugno, Bianchi chiude all’idea ma ‘Il primo settembre tutti in classe’

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Lezioni fino al 30 giugno, Bianchi chiude all’idea ma ‘Il primo settembre tutti in classe’

Niente scuola anche in estate. A porre una pietra tombale sull’idea paventata nelle scorse settimane di far terminare le lezioni il 30 giugno per recuperare quanto perso, non solo in termini di apprendimenti, ma anche di socialità, nei periodi di chiusura, è il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel corso della sua audizione in Senato lo scorso 16 marzo.

Il Ministro ha infatti sottolineato che “il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni di giugno“, meglio concentrarsi su settembre: “Dobbiamo riportare i più piccoli in presenza e soprattutto lavorare in vista del prossimo anno scolastico, dobbiamo andare a un innalzamento della qualità dell’offerta didattica complessiva, spero di avere risorse per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico”.

Ieri, 16 marzo, Patrizio Bianchi ha poi incontrato i sindacati scolastici di livello confederale e di comparto, stilando con loro un “Patto per l’Istruzione e la Formazione” che metta la scuola al centro del Paese, per farne il motore dello sviluppo e dell’eguaglianza sociale. Si va avanti l’ipotesi di riprendere il prossimo anno dall’1 settembre, anche se resta il grande problema delle cattedre vacanti. Il Patto tratta anche una visione di scuola che, secondo il ministro, “va costruita con l’aiuto di tutti. Sulla scuola dobbiamo mobilitare il Paese intero”. Bianchi, aprendo l’incontro, ha spiegato che “dopo la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale, dobbiamo riflettere non solo su misure d’urgenza, ma anche su una visione di cambiamento della nostra scuola”. “Abbiamo – continua il ministro – di fronte un obbligo: fare in modo che la scuola torni ad essere il centro del Paese, un centro dinamico, un motore di sviluppo per uscire dalla pandemia, ma anche dalla stagnazione”.
 
Per quanto riguarda la ripresa dal 1 settembre prossimo, sono in preparazione quattro tavoli di lavoro da allestire subito e chiudere dopo Pasqua. Le carte che gireranno sopra i tavoli indicano come il primo settembre si dovrà tornare in classe, sul serio. E’ la volontà del ministro, il suo impegno nei confronti di premier Mario Draghi: “Non è mai successo in vent’anni”. Bianchi ha spiegato che intende far partire subito, già ad aprile, l’arruolamento per l’anno scolastico 2020-2021. Su stimolo dei sindacati, il ministro ha confermato l’apertura nei confronti del precariato e ha parlato di “concorsi semplificati”, come già aveva fatto il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta.
 
Da lunedì si inizia a lavorare sull‘esame di Maturità che partirà il prossimo 16 giugno. Si tratterà di un maxi colloquio in presenza realizzato probabilmente con lo studente in mascherina fino all’aula e, nel corso della prova, semplicemente a distanza di sicurezza. Ha detto il ministro a RaiUno: “L’Esame di Maturità non sarà all’acqua di rose né di emergenza. Gli studenti avranno modo di testimoniare come sono cresciuti come persone in questo ciclo di studi, sarà un esame vero e pieno“.
 
 

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