
Da alcuni giorni l’Invalsi ha attivato la restituzione dei dati della rilevazione sui livelli di apprendimento di italiano e matematica, effettuata nel maggio scorso in 9.700 scuole statali e paritarie, mettendo a disposizione di ciascuna scuola coinvolta gli esiti, per favorire una riflessione sui livelli conseguiti in una logica di autovalutazione.
Come è noto, nel maggio scorso oltre 1.715.000 alunni delle classi seconde e quinte della scuola primaria e della classi prime della scuola secondaria di primo distribuiti in quasi 9.700 scuole italiane statali e paritarie sono stati coinvolti nella rilevazione degli apprendimenti nelle discipline fondamentali dell’italiano e della matematica.
Il rapporto di tali rilevazioni è stato reso pubblico tre mesi dopo, consentendo agli esperti del settore scolastico e al mondo politico di valutare lo stato di salute di una parte significativa della popolazione scolastica italiana.
Il ministro Gelmini, parlando della valutazione del sistema di istruzione per una sua qualificazione, ha annunciato il potenziamento dell’Invalsi, dell’Ansas e dell’ispettorato.
Per l’Invalsi, incaricato di condurre le rilevazioni degli apprendimenti, la Gelmini ha precisato che il potenziamento dell’Istituto sarà finalizzato a sostenere la generalizzazione delle rilevazioni per tutte le classi di scuola statale e paritaria.
Si tratterebbe di una operazione di dimensioni “mostruose” e dalle implicazioni organizzative notevoli, perché le sole classi di scuola statale del primo ciclo sono attualmente quasi 213mila e quelle delle superiori 115mila.
Quelle coinvolte nelle rilevazioni di questa primavera – e lo sforzo organizzativo dell’Invalsi è stato considerevole – sono state circa 87mila di cui 6mila come classi “campione”.
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