Fioramonti resta al suo posto. Intanto i rettori bocciano la manovra

Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, pare (per ora) deciso a mettere da parte l’idea delle dimissioni, anche se, secondo quanto riporta Scuola24, il pericolo sarebbe tutt’altro che scampato. Sembrerebbe infatti che la situazione potrebbe mutare già a ridosso delle festività natalizie o comunque con l’inizio del nuovo anno. Non mancano infatti prese di posizione importanti contro le poche ricorse destinate a scuola e università dalla legge finanziaria che potrebbero portare il Ministro a un ripensamento. Una su tutte quella della CRUI, la Conferenza dei Rettori, che ha definito la manovra come una legge che “penalizza l’università” e “dimentica i giovani”.

La situazione ormai si conosce bene. Fioramonti, all’inizio del suo incarico, aveva dichiarato: “Più fondi per la scuola o mi dimetto”. Fondi che sappiamo non arrivare e che, per motivi di “coerenza” hanno portato il Ministro a pensare di dimettersi. Questo anche se lui stesso ha smentito questa voce affermando: “Mie possibili dimissioni? Sono qui e come potete vedere sto lavorando, sto lavorando…”.

Intanto arrivano importanti prese di posizione contro la manovra dal mondo universitario. “Siamo molto delusi – ha detto Gaetano Manfredi, Presidente della Crui – i finanziamenti che aspettavamo servivano in primis per i giovani. Un piano straordinario per i ricercatori e risorse a copertura delle esenzioni delle tasse universitarie (per la cosiddetta no-tax area). Tenendo conto che siamo già il Paese europeo con il minor numero di laureati, e che notoriamente la crescita economica nella società della conoscenza non può che basarsi sulla conoscenza, non credo che questa legge renda un servizio al futuro prossimo dei nostri cittadini”.