
L’Agesc, l’Associazione dei genitori cattolici che ha presenziato al convegno sulla parità scolastica alla Camera ritiene che la libertà di scelta delle famiglie per l’educazione dei propri figli sia ancora un traguardo molto lontano, nonostante la legge sulla parità scolastica, la n. 62/2000, abbia compiuto dieci anni. Dieci anni dopo, le associazioni di famiglie che scelgono le scuole paritarie ribadiscono che la “vera parità” non sarà mai raggiunta se ai doveri imposti alle scuole non statali non verranno affiancati i diritti, ovvero sovvenzioni economiche.
“Sostenere la parità scolastica non equivale affatto a intaccare il sistema statale dell’istruzione, ma significa contribuire alla crescita dell’offerta formativa in Italia, che rappresenta un diritto per i nostri giovani e un investimento per il sistema Paese”, ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha sottolineato come la legge sulla parità sia comunque servita a scardinare molti pregiudizi.
“Se il principio della parità scolastica incontra, pur non senza discussioni e diversità di sensibilità, un ampio e trasversale accoglimento nella politica, nella cultura e nella pubblica opinione, così non era prima del varo della legge” ha detto il presidente della Camera.
Il cammino però è ancora lungo e per Fini è “possibile evoluzione del sistema scolastico paritario all’interno della società”, un processo, ha precisato, che va inserito “nella più generale opera di ammodernamento e di rilancio del sistema nazionale dell’istruzione, che deve essere visto come un obiettivo strategico per il nostro Paese in un mondo come quello della competizione globale, in cui risulta decisiva la ricchezza rappresentata dal sapere, dalla ricerca e dall’ innovazione”.
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