
Le controproposte della Uil Scuola alla fase 2 della riforma
Le dichiarazioni rilasciate a Tuttoscuola dal segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna sull’intervista alla Presidente della Commissione Cultura della Camera Valentina Aprea, che il nostro mensile pubblica nel numero di febbraio (di cui una sintesi è visibile nell’articolo Aprea a Tuttoscuola: ”Pure gli studenti potranno valutare i docenti”) sono una vera e propria road map “per modernizzare la scuola e innalzare la qualità“. Per Di Menna non vi è altra strada che “puntare sui docenti, supportandoli nel delicato lavoro e valorizzandone le professionalità“.
“Sul come fare – continua il segretario generale della Uil Scuola –, registriamo ritardi e un eccesso di genericità: molti richiami, molte affermazioni di principio, talvolta davvero fantasiose , ma nel concreto vedo poco.
A parere della Uil la via da percorrere è la seguente:
1) Aprire un confronto con il Sindacato, a cui non ci sottraiamo.
2) Rapido intervento legislativo sulla governance delle scuole, rafforzando l’autonomia e puntando sulle reti di scuole, definendole giuridicamente e facendole diventare la sede in cui si sviluppi ricerca didattica, dipartimenti, efficienza nella gestione del personale, valutazione, stabilità di organico, interlocuzione con il territorio. Il testo unificato della Commissione ristretta della Camera può essere un utile riferimento.
3) Rapida definizione da parte del Governo del decreto della formazione iniziale, e subito decreto sul nuovo reclutamento per coprire i posti vacanti dove le graduatorie sono esaurite, per evitare nuovo precariato.
4) Rafforzare l’INVALSI che ha iniziato un pregevole lavoro per la valutazione degli esiti con le verifiche delle competenze, degli standard, attraverso rilevazioni nelle scuole. Occorre costruire un sistema di valutazione in grado di seguire sia i livelli d’ingresso che di uscita. Il sistema deve avere articolazioni a livello di scuole e di reti.
5) Riconoscere economicamente la professionalità degli insegnanti”.
Di Menna richiama anche sulla necessità di utilizzare “le risorse disponibili (il 30% dei risparmi)“, e di aprire “rapidamente il confronto contrattuale per il triennio 2010/2012“: “Devono iniziare le trattative e in tale sede, quella contrattuale, vanno individuate le soluzioni. Servono soldi certi, criteri che leghino la valorizzazione professionale allo specifico delle funzione docente, l’insegnamento. Certamente un efficace sistema di valutazione che supporti e segua il percorso didattico può aiutare. La carriera può prevedere nuovi funzioni, fermo restando la docenza, il coordinamento, ma soprattutto il riconoscimento deve puntare sul lavoro d’aula, quello che ha diretta incidenza sulla crescita dei ragazzi, che va resa, attraverso un efficace sistema di valutazione, trasparente e verificabile“.
“Il rischio maggiore – conclude il segretario generale della Uil Scuola –, da evitare è la burocratizzazione. Ci opporremo a una valutazione tutta burocratica e fatta di carta e certificazioni. Serve una forte connotazione tecnico-professionale nelle scuole, e una eliminazione della gestione burocratica che sta soffocando, insieme ai tagli, il sistema e appesantendo il lavoro. Al di là dei continui proclami vedo ritardo nelle scelte concrete (organi di governance, decreti sulla formazione iniziale, confronti sulle carriere)“.
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