La preoccupazione di una mamma

Ci ha scritto la lettrice Antonietta Esposito, per segnalarci le difficoltà per uno dei due figli, dopo un colloquio con l’insegnante di italiano.

Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro riflessioni sulla testimonianza e a proporre nuovi temi, tramite l’indirizzo dedicato la_tribuna@tuttoscuola.com.

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Gentilissimi Redattori di Tuttoscuola,

sono una madre, da anni ricevo la vostra newsletter e cerco di informarmi sulle questioni che riguardano la scuola.

Ho due figli: uno frequenta la terza media e l’altro la quinta elementare. L’inizio dell’anno scolastico ha mostrato quest’anno sin da subito - soprattutto per la scuola media – nuove difficoltà e nuove carenza di cui la scuola non credo avesse bisogno.

Per noi genitori è stata inizialmente soltanto una sensazione per gli orari molto più contorti per poter rispondere alle esigenze dei docenti che insegnano in più di un istituto, impossibilità di produrre eventuali fotocopie, cambio di molti professori in alcune sezioni e simili problemi.

Stamattina però il colloquio con l’insegnante di italiano di mio figlio mi ha del tutto spaventata e demoralizzata: ci parla di un aumento del carico di lavoro (una classe in più, 10 verifiche ogni mese da preparare, correggere, proporre), l’invito da parte del ministero ad alleggerire i programmi e i carichi e ad abbassare la qualità dell’insegnamento, la mancanza di fondi per le supplenze che comporta la presenza in classe ogni giorno di studenti provenienti da altre classi con ripercussioni sulla disciplina, sul ritmo etc., ed altri disagi.

La professoressa in questione insegna da molti anni, si percepisce subito che è una persona che lo fa con passione e con partecipazione, non ho motivo per non crederle. Peraltro mio figlio mi aveva già testimoniato il suo disagio quotidiano. Mi chiedo però se questo trascurare la scuola e la necessità di investire risorse nell’istruzione non finisca per penalizzare proprio coloro che nella scuola hanno creduto, credono e si impegnano in essa e per essa. Voglio dire: chi non aveva voglia di far nulla trova facile alleato nella mancanza di fondi, di possibilità, di tempo. Facile alleato e anche immediata giustificazione per uno scarso impegno e per conseguenti scarsi risultati. Allora ditemi: contro chi il Governo sta conducendo la battaglia: contro i cosiddetti fannulloni o contro coloro che ci credono?

Scusatemi lo sfogo: il colloquio di stamattina mi ha molto intristito perché guardo questi ragazzi muoversi in un mondo così complesso in cui l’acquisizione degli strumenti per interpretarlo dovrebbero essere fondamentali. Assistiamo all’aumento delle possibilità di accesso ad una crescente quantità di informazioni con una diminuzione costante delle risorse destinate alla formazione e all’educazione dei nostri ragazzi.

Allora vi chiedo: è davvero così oscura la situazione delle nostre scuole o è solo la percezione di una singola persona? E soprattutto potreste aiutarmi a capire il motivo per cui trascuriamo in tal modo il nostro futuro?

Con rispetto, cordialmente

Antonietta Esposito

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