
Gruppi WhatsApp di classe: il vademecum del Comune di Ravenna

Nascono con lo scopo di aggiornare tutti i membri del gruppo sulle attività della scuola, diventano spesso l’ennesima “molestia” online, un’occasione per fare pettegolezzi e dar adito a discussioni. Parliamo dei gruppi WhatsApp di classe, quelli in cui tutti i genitori che abbiamo almeno un bambino a scuola, sono inseriti e che non sono per niente amati dal Ministero dell’Istruzione. Per le mamme e i papà dei bimbi delle scuole d’infanzia di Ravenna il galateo digitale lo ha stilato il Comune con metodo partecipato, allargandone cioè la stesura agli stessi protagonisti dei gruppi chat: genitori e insegnanti col supporto di pedagogiste comunali.
L’attuale ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti si era dichiarato “personalmente refrattario” alle chat di gruppo coi genitori. Valeria Fedeli, che l’ha preceduto, aveva a sua volta invitato i genitori a “fare i genitori e non i professori, con improvvisate chat”. È dovuto arrivare quindi un vademecum per regolarizzarne, in qualche modo, l’utilizzo.
Il vademecum, che secondo quanto riportato da Repubblica.it sarà presentato in settimana durante le assemblee delle scuole dell’infanzia comunali, si ispira al buonsenso. Invita a evitare “pettegolezzi virtuali”, a non esprimere giudizi o commenti su bambini e insegnanti, a incontrarsi di persona in caso di polemiche.
Tra le prassi il vademecum prevede l’individuazione di moderatori, veri e propri “facilitatori della comunicazione” che siano in grado di “indirizzare” il gruppo ogni volta che sta per degenerare.
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