Education at a glance 2009: poche novità per l’Italia

L’edizione 2009 di Education at a glance, il rapporto annuale che l’OCSE dedica dal 2001 alla comparazione tra i sistemi educativi dei Paesi aderenti, prende in considerazione una grande quantità di dati spesso già noti (per esempio quelli della ricerca PISA 2006), ma organicamente ridistribuiti nei diversi indicatori utilizzati.

Per l’Italia si confermano alcune caratteristiche, che potrebbero non corrispondere alla situazione attuale (i dati si riferiscono al 2007). Per quello che riguarda il tempo trascorso dai nostri studenti in aula, l’Italia si colloca al secondo posto, dopo il Cile: tra i 7 e i 14 anni i nostri studenti passano in aula oltre 8.000 ore, contro ad esempio le 5.644 dell’Estonia e una media Ocse di 6.862.

Tra i 7 e gli 8 anni gli alunni italiani stanno a scuola per 990 ore all’anno (media Ocse 790, UE-19 802). Tra i 9 e gli 11 anni le ore salgono a 1.023 (media Ocse 835, UE 847). Tra i 12 e i 14 1.089 (Ocse 926, UE 928). A 15 anni le ore sono 1.089 (Ocse 966, UE 977). Questi dati non includono il tempo trascorso nei laboratori didattici, che in alcuni paesi è rilevante, mentre nel nostro è marginale.

Quanto alle materie studiate nella scuola media i ragazzi italiani dedicano il 21% dell’orario alle materie letterarie (media Ocse 16%), il 13% alla matematica (in linea con la media Ocse), il 9% alle scienze (molto sotto la media Ocse del 16%). Per le lingue straniere siamo invece sopra la media Ocse: 16% contro il 13%.

Per quanto riguarda il numero di allievi per insegnante l’Italia risulta assai lontana dalle medie Ocse e Ue (anche in questo caso i dati si riferiscono al 2007): 10,5 alunni per ogni insegnante di scuola primaria (media Ocse 16,0; media UE-19 14,4), 9,4 in quella secondaria di primo grado (media Ocse 13,2; UE-19 11,5). Quello del numero di allievi per classe è comunque uno degli indicatori più discussi a causa dei differenti criteri con i quali i singoli Paesi imputano le diverse figure di insegnanti (per esempio quelli che si occupano di integrazione dei disabili, che in Italia sono 80 mila, e quelli di religione cattolica, che sono 20 mila): al sistema scolastico – come da noi – o ad altri soggetti (enti locali, sistema sanitario), come avviene in altri Paesi.

La numerosità degli insegnanti trova però conferma anche nel relativamente contenuto numero di allievi per classe: in Italia la media è di 18,4 nella scuola primaria statale (media Ocse 21,4; UE-19 20,2) e del 20,8 nella secondaria di primo grado (Ocse 23,4, UE-19 22,1).

Le drastiche decisioni prese dall’attuale governo (e in parte anche dal precedente) in materia di taglio degli organici del personale docente e ATA – e anche, in minore misura, in materia di durata delle lezioni – dovrebbero però modificare la situazione nel giro di pochi anni.