
Caruso, l’energia innovativa che ha cambiato l’istruzione tecnica
E’ mancato nei giorni scorsi Emanuele Caruso, già direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, una delle figure più note e prestigiose della Amministrazione scolastica negli anni ottanta e novanta dello scorso secolo. Fu a lungo direttore generale dell’istruzione tecnica, che contribuì a rinnovare attraverso un vasto piano di progetti di sperimentazione nazionale assistita, in un periodo di stallo della riforma dell’istruzione secondaria. La maggior parte di tali progetti (Ambra, Ergon, Igea e altri), sempre sostenuti da un’intensa attività di formazione dei docenti, sono stati poi portati in ordinamento.
In poco più di due decenni, dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni ’90, aveva saputo imprimere al segmento più strategico della scuola secondaria superiore in Italia l’energia innovativa necessaria per corrispondere alla crescita culturale ed economica del Paese.
Sperimentazione, autonomia progettuale, nuove tecnologie sono nate nell’istruzione tecnica sotto la sua guida lungimirante e appassionata, innestando una reazione a catena che ha toccato i vari ordini della scuola italiana.
Per una singolare concomitanza, la notizia della dipartita del direttore storico dell’istruzione tecnica è giunta nel giorno in cui il consiglio dei ministri ha finalmente varato il Regolamento che ne ridefinisce struttura e finalità, con l’obiettivo di rilanciarne il ruolo formativo e il prestigio: obiettivi che anche Caruso aveva perseguito con lucida determinazione.
Tuttoscuola, del cui Comitato di edizione Emanuele Caruso fece parte, si unisce al cordoglio della famiglia e della comunità scolastica.
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